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  • Insigne: |'Sogno di tornare a Napoli da protagonista'

    Insigne: |'Sogno di tornare a Napoli da protagonista'

    Insigne a TuttoNapoli.net: "Sogno di ritornare da
    protagonista. Vi racconto la mia favola"

    E’ Il sogno di ogni bambino napoletano giocare al San Paolo ed essere
    protagonista in maglia azzurra, e i sogni, se li coltivi e ci credi,
    capita anche che si avverino. Da Grumo Nevano alla scala del calcio di
    Fuorigrotta il passo può essere breve. In tanti iniziano a tirare calci ad
    un pallone tra quattro pietre a mò di pali, ma il gioco senza fatica non
    sempre è sufficiente. Quella non si misura in km ma in gocce di sudore e
    non c'è un'unità di misura che possa quantificarle. Uno su mille ce la fa,

    ma quanto è dura la salita. Dopo 19 anni può svegliarsi la mattina e
    guardandosi allo specchio dire: "Sono un privilegiato", ma nulla è a caso.
    Dribbling, giocate, pressing, gol, magie sui calci piazzati, tutto a
    cornice del raggiungimento di uno scopo: Napoli. Le emozioni. gli
    obiettivi e gli aneddoti del giovane Lorenzo Insigne in esclusiva per i
    lettori di TuttoNapoli.net

    Come sei approdato nelle giovanili del Napoli?

    "La mia scuola calcio (Olimpia Grumese, ndr) organizzò una serie di
    provini. Fui segnalato al responsabile del settore giovanile azzurro da

    Fabio Andreotti, uno dei miei agenti".

    Ti svegli la mattina e pensi: "ce l'ho fatta". A chi senti di dover
    ringraziare?

    " In primis a me stesso. Ho fatto tanti sacrifici per potere arrivare a
    questi livelli, volevo diventare professionista a tutti i costi. Credo di
    esserci riuscito. Ringrazio anche Beppe Santoro che ci ha permesso di
    aggregarci in ritiro con la prima squadra, è stata una grande iniezione di
    fiducia per noi giovani".

    Chi ti ha impressionato di più in Trentino?

    "Lavezzi, è imprendibile. Ha delle qualità fisiche eccezionali. Anche

    Cigarini mi è piaciuto, ha una tecnica sublime, con quel piede fa ciò che
    vuole".

    Chi dei big, invece, ti ha preso sotto la propria ala protettrice?

    "Blasi e Santacroce. Sono due ragazzi speciali. Mi hanno dato preziosi
    consigli, ne farò tesoro".

    Nei tuoi progetti futuri, hai in mente di ritornare a Napoli e di
    affermarti definitivamente con questa maglia?

    "Sogno questa maglia tutti i giorni, è una seconda pelle. Vorrei provare
    l'emozione di segnare un gol in un San Paolo gremito e festeggiare sotto
    la curva. Il solo pensiero mi mette i brividi. Ho accettato la

    destinazione Foggia perchè credo sia utile fare esperienza in categorie
    minori, l'ho consigliato anche a Maiello, la gavetta non guasta mai.
    Vorrei tornare da protagonista e dimostrare a mister Mazzari di essere da
    Napoli".

    Un gol in maglia azzurra, però, l'hai già segnato...

    "Si, con il Cittadella. Soddisfazione enorme. Non capita tutti i giorni ad
    un diciannovenne di segnare una rete, quasi all'esordio, contro una
    squadra di serie B. Quasi non riuscivo a focalizzare il momento. Io lì al
    fianco di Lavezzi con la maglia della mia squadra del cuore. Sentire dal

    campo la gioia e il calore dei tifosi non ha prezzo".

    A quale giocatore ti ispiri?

    "Del Piero, è un campione. Esempio da seguire anche nella vita, è
    un'atleta equilibrato. Cerco di emulare i suoi tiri a giro, è il maestro
    di questa specialità. Anche il suo stile sui calci piazzati mi piace
    moltissimo, "Foglia morta", purtroppo quando ci provo il pallone sale e
    non scende più (ride, ndr).

    Un altro Insigne è in rampa di lancio...

    "Mio fratello Roberto, quest'anno disputerà il campionato Allievi. Da
    fratello maggiore lo invito a non mollare mai e lottare sempre. Il Napoli

    sta puntando molto sui giovani, magari un giorno potremo giocare insieme
    in prima squadra. Mai dire mai".

    Quanto è difficile per un giocatore brevilineo affermarsi in un calcio
    sempre più fisico?

    "Non credo sia un handicap. Quando abbiamo palla al piede e la possibilità
    di puntare l'uomo e offendere, la struttura fisica ci consente di essere
    più agili e scattanti e di conseguenza essere devastanti. Facciamo della
    tecnica e baricentro basso il nostro punto di forza".

    Come tutti gli azzurri hai già un soprannome, "Nano". Scomodo, offensivo?

    "No, simpatico. E' un nomignolo che mi accompagnerà per sempre, affibbiato

    dai miei amici".

    Lorenzo nel farti un grosso in bocca al lupo ti diamo la possibilità di
    salutare i tuoi tifosi...

    "Faccio un grosso in bocca al lupo ai miei compagni. Nonostante che
    giocherò lontano farò sempre il tifo per gli azzurri. Forza Napoli".


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