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  • Inter: il rinnovo di Ranocchia è un giallo

    Inter: il rinnovo di Ranocchia è un giallo

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    Un rinnovo di contratto praticamente definito l'estate scorsa, dopo l'incontro nel ritiro di Pinzolo col direttore sportivo Piero Ausilio e annunciato a parole a più riprese dal diretto interessato, ma Andrea Ranocchia non ha ancora apposto la firma che renderà ufficiale la sua permanenza in nerazzurro fino a giugno 2017 con tanto di adeguamento di stipendio fino a 2,3 milioni di euro annui. Una situazione piuttosto paradossale, se si pensa che in molto meno tempo è stata chiusa la vicenda che riguardava Mateo Kovacic e alla luce del fatto che il difensore della Nazionale andrebbe in scadenza il prossimo giugno e formalmente in questi giorni sarebbe libero di trattare e accordarsi con qualsiasi società gli proponesse un contratto.

    RENDIMENTO ALTALENANTE - Le voci di mercato che vogliono un Roberto Mancini fortemente intenzionato a strappare il serbo classe '92 del Manchester City Matija Nastasic alla concorrenza dello Schalke 04 alimentano il sospetto che esistano degli intoppi nella trattativa per blindare il centrale di Assisi o che in casa interista sia sorta più di una perplessità a proposito del suo recente rendimento in campo. Eppure, non più tardi di 5 mesi fa l'ex tecnico nerazzurro Walter Mazzarri gli consegnava la fascia di capitano, ad ulteriore testimonianza della volontà del club di coinvolgerlo nel progetto di ricostruzione del club. 20 presenze tra campionato ed Europa League e 2  reti in questa prima parte di stagione, ma con l'allenatore toscano prima e con Mancini oggi le sue prestazioni sono state esattamente in linea col comportamento della squadra, un continuo saliscendi.

    I DUBBI DI MANCINI E THOHIR - Il passaggio dalla difesa a 3 a quella a 4 e il rimescolamento delle gerarchie del reparto difensivo, con la progressiva esclusione di Nemanja Vidic, sembrano aver tolto ulteriori certezze a Ranocchia, che sin dal suo primo giorno con la maglia dell'Inter non ha mai brillato per la capacità di prendere per mano i compagni di reparto e di far emergere la sua leadership. Soprattutto quest'anno, anche a causa delle lacune evidenziate da un centrocampo spesso incapace di garantire la necessaria fase di filtro, le prestazioni offerte dal difensore nerazzurro sono state all'insegna di un'insicurezza e di una discontinuità che hanno iniziato a minare le certezze di Roberto Mancini e forse anche quelle del nuovo managemente e del presidente Erick Thohir che, dopo le importanti operazioni di mercato dei giorni scorsi e a fronte del pesante indebitamento della società, non può permettersi di sbagliare alcuna mossa nella pianificazione del proprio futuro.

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