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  • Inter, la rivoluzione parte dalla difesa

    Inter, la rivoluzione parte dalla difesa

    Roberto Mancini sta cercando di costruire l'Inter del futuro e, si sa, bisogna necessariamente partire dalle fondamenta. Per tornare ad essere una squadra vincente, capace di puntare ai titoli più prestigiosi, la difesa è l'elemento chiave. Esempi? Restando in casa nerazzurra, basta vedere il comportamento della difesa guidata da Mourinho nell'anno del triplete: 34 gol presi in campionato (3 in meno dell'Inter attuale, e mancano ancora 9 giornata alla fine), uno in Coppa Italia e 9 in Champions League. La Juventus di Allegri in questa stagione ha subito solamente 14 gol. Urgono cambiamenti.

    SMANTELLAMENTO - Molti sono i giocatori che saluteranno Appiano Gentile al termine della stagione: Jonathan, che ha il contratto in scadenza, Vidic, che non ha convinto Mancini, e Campagnaro, attualmente infortunato. Senza dimenticare che si ascolteranno eventuali offerte per Dodò, arrivato dalla Roma, fortemente voluto da Mazzarri, ma che non rispecchia la tipologia di terzino che vuole il Mancio. Sicuri di rimanere Andrea Ranocchia, capitano nerazzurro, e Davide Santon, tornato alla base e pronto a rilanciare l'Inter e rilanciarsi in chiave Nazionale. Da valutare, invece, le posizioni di Nagatomo e D'Ambrosio.

    JESUS SACRIFICATO - Per intervenire sul mercato bisogna pur sacrificar qualcuno. E l'indiziato numero 1 è Juan Jesus, che ha molti estimatori in Inghilterra. Con l'addio del brasiliano l'Inter punterebbe tutto sul duo della Dinamo Kiev Dragovic-Vida. Il primo, difensore austriaco classe '91, costa tanto: almeno 15 milioni di euro. Piace molto all'Inter, tanto che Ausilio è andato a visionarlo nella sfida amichevole tra Austria e Bosnia dello scorso 31 marzo. Più facile arrivare al secondo, già trattato nel mercato di gennaio: classe '89, croato, il club ucraino è disposto a farlo partire in prestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni. Da non sottovalutare anche l'ipotesi "italiana" Heurtaux, pronto a spiccare il volo e lasciare Udine a fine stagione, per provare a confrontarsi in una realtà che vuole tornare competitiva.

    DIFESA MAZZARRIANA - Oltre a pensare al futuro, Mancini ha dovuto preparare la gara di quest'oggi contro il Verona. Out Santon e Campagnaro, il tecnico jesino è pronto a rispolverare il 3-5-2 finito in soffitta dopo l'addio di Mazzarri. Un ritorno al recente passato per l'Inter che si affiderà a Ranocchia, Vidic e uno tra Felipe e Juan Jesus. Sugli esterni, invece, agiranno D'Ambrosio e Nagatomo. 

    AT

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