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  • Inter, mai più senza Ljajic. De Rossi non corre più, Niang fondamentale

    Inter, mai più senza Ljajic. De Rossi non corre più, Niang fondamentale

    • Cesare Prandelli
    Niente è compromesso per il Milan in ottica terzo posto, nonostante la sconfitta col Sassuolo. Ci sono punti e partite a disposizione per rimettersi in carreggiata, ci sono ancora diversi sconti diretti e anche la corsa per il terzo posto sarà incerta fino all'ultima giornata. Contro la squadra di Di Francesco, per 20-25 minuti si è visto un buon Milan, capace di creare un paio di occasioni nitide per passare in vantaggio, poi è venuto fuori un grandissimo Sassuolo, che per un'ora ha giocato su grandi livelli e ha mantenuto ritmi molto alti, superiori a quelli dei rossoneri. 

    QUANTO SERVE NIANG - La chiave tattica del match è stata rappresentata dai movimenti dei tre attaccanti emiliani, con i tagli sistematici verso il centro di Sansone e Berardi per favorire le avanzate dei terzini e la ricerca della profondità di Defrel, che non ha dato punti di riferimenti e ha spesso portato fuori zona uno dei centrali del Milan. Cosa non ha funzionato per i rossoneri? I laterali difensivi sono stati troppo passivi, avrebbero dovuto provare ad attaccare con più frequenza gli attaccanti esterni del Sassuolo per creare la superiorità numerica in mezzo al campo. Senza Niang, si è perso un giocatore di grande corsa e profondità e per caratteristiche il miglior partner possibile per Bacca, visto che Balotelli ha giocato poco col colombiano e sul piano dei movimenti senza palla ha sempre peccato.

    FENOMENO LJAJIC - Risale l'Inter, che ha confermato i progressi evidenziati nella partita di Coppa Italia con la Juventus. Mancini deve assolutamente insistere su questo percorso tattico, continuando a proporre due esterni offensivi di qualità e con resistenza nelle gambe. In particolare, i nerazzurri non possono rinunciare ad un giocatore come Ljajic. E' un ragazzo estremamente sottovalutato, ha tutto per diventare un grandissimo: ha una tecnica impressionante, è cresciuto sotto il profilo della personalità e rispetto a quando l'ho avuto io ragazzino alla Fiorentina è diventato un calciatore totale. Sa quando giocare di prima, quando temporeggiare, sa fraseggiare bene nello stretto, sa cambiare gioco: può giocare in ogni posizione del campo, potrebbe fare anche il regista arretrato.

    ROMA, PUOI FARE L'IMPRESA - Ci vuole un'impresa domani per la Roma al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid, ma nel calcio è davvero tutto possibile e quindi perchè non credere nella rimonta dei giallorossi? Ci vorrà una grandissima prestazione e la chiave per complicare la vita agli uomini di Zidane è l'aggressività e la capacità di sviluppare le ripartenze corte, molto diverso dal classico contropiede. Questo significa che la Roma dovrà essere molto corta e giocare con la linea difensiva alta per recuperare il pallone il più presto possibile. In questo momento, il tridente offensivo con Salah-Perotti-El Shaarawy è quello che offre maggiori garanzie, a discapito di Dzeko: i due esterni danno profondità, Perotti è davvero un gran giocatore e gli avversari avranno ancora bisogno di tempo per comprendere il sistema di gioco di Spalletti. Paradossalmente, in questo momento è un vantaggio non avere a disposizione un calciatore come De Rossi, un leader come lo è Totti sotto il profilo del carattere e del carisma ma che, per una questione di preparazione fisica deficitaria, sta accusando evidenti problemi sotto il profilo del dinamismo in campo.

     
     

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