Dopo la sconfitta con il Valencia, e in attesa del match di questa notte con la Juventus a Miami, Massimo Moratti, presidente dell'Inter, non mette pressione a Walter Mazzarri: "È sufficiente un po’ di buon senso per capire che di questi tempi il concetto di vittoria e sconfitta non è assoluto: se vinci ti sembra di essere fortissimo e forse non lo sei, se perdi ti senti disperato e invece poi scopri che la situazione non è così grave - si legge sulla Gazzetta dello Sport -. Gli allenatori vengono sempre giudicati fin dall’inizio, quando magari la strada è ancora in salita: ecco, è una cosa che non mi sogno di fare. Anche perché mi pare che questo problema di preparazione valga per tutti". 

Moratti prosegue: "Al di là di una questione di condizione atletica, c’è un problema di qualità: solo quando i giocatori staranno bene di gambe si capirà davvero quanta ne manca a questa Inter, e in quel caso starà alla società intervenire. Mazzarri non fa richieste che possono metterci in difficoltà, ma piuttosto discorsi logici, che ci consentono di avere il tempo che serve per trovare le necessarie soluzioni". 

Alla fine della sua avventura alla guida dell'Inter, dopo tante scelte forse troppo affrettate in passato, Moratti ha dunque imparato a non giudicare un allenatore un allenatore dai primi risultati, siano essi negativi o positivi. Ed Erick Thohir, che si appresta a diventare l'azionista di maggioranza dell'Inter? Avrà da subito la pazienza necessaria o avrà fretta? Fra qualche settimana toccherà proprio a Walter Mazzarri scoprirlo.