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    Inter: questo Perisic merita la panchina, ma per Spalletti è intoccabile

    Inter: questo Perisic merita la panchina, ma per Spalletti è intoccabile

    • Pasquale Guarro
    Non è l’unico responsabile della severa sconfitta patita contro l’Atalanta, ma di sicuro fa specie vedere Ivan Perisic così in difficoltà. Ormai non si può più parlare di un breve periodo di flessione. Il croato, che dovrebbe essere l’uomo in più per Spalletti, è spesso l’uomo in meno: non punta il diretto avversario e non crea superiorità sulla propria corsia di appartenenza, non genera densità e fatica ad occupare la parte interna del campo per come chiede Spalletti quando l’Inter prova ad imbastire la manovra, e qualche volta è addirittura pigro in ripiegamento. Anche le statistiche fotografano bene il periodo negativo: in sedici partite giocate in stagione, sono appena due i gol realizzati da Perisic. Decisamente pochi stando a quello che l’Inter e Spalletti si aspettano da lui.

    SPALLETTI POLITICAMENTE CORRETTO - Proprio ieri in conferenza stampa qualcuno ha provato a stimolare il tecnico toscano chiedendo lumi sull’attuale stato di salute del croato, ricevendo in cambio una risposta politicamente corretta, volta a spiegare come nei punti finora conquistati dall’Inter ci siano anche il sudore e il lavoro di Perisic. Spalletti è sceso quindi a difesa dell’ex Wolfsburg, che però anche contro l’Atalanta non ha giustificato tutti quei discorsi a sua tutela. Perché se è vero che Perisic è determinante nell’economia del gioco del tecnico toscano, pare altrettanto vero che in questo momento abbia bisogno di recuperare energie e freschezza.  Una mossa che però Spalletti non ha voluto proprio considerare.

    L'INTOCCABILE - Nell’Inter del turnover, che può permettersi il lusso di tenere fuori gente come Icardi, de Vrij, Vrsaljko e Lautaro, c’è invece sempre spazio per Ivan Perisic, che per tecnica e fisicità è quello che maggiormente soddisfa i parametri di Spalletti, che però da troppo tempo si accontenta di vederlo a mezzo servizio. È vero, chi si accontenta gode, ma non sembra questo il caso, anche perché in panchina c’è chi come Lautaro muore da desiderio di poter dimostrare il proprio valore. Forse la pausa resetterà le fatiche e restituirà un Perisic recuperato sia dal punto di vista fisico che psicologico, ma anche qualche sana panchina non gli avrebbe fatto male.

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