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  • Intermania: le prime scelte sul mercato della 'prima scelta' Spalletti

    Intermania: le prime scelte sul mercato della 'prima scelta' Spalletti

    • Cristian Giudici
    Dalla padella alla brace. Luciano Spalletti ha lasciato la Roma per "disperazione", ma all'Inter trova un altro "ambientino" mica da ridere. Dove le ambizioni sono ancora più alte e le insidie sempre dietro l'angolo. La piazza di Milano è meno asfissiante della Capitale, però quella nerazzurra è una panchina scomoda per quasi tutti. Non a caso, a memoria Mourinho e Leonardo sono gli unici ad aver deciso in prima persona di andare via, invece gli altri allenatori (da Orrico a Pioli passando per Bagnoli, Bianchi, Hodgson, Simoni, Lucescu, Lippi, Tardelli, Cuper, Zaccheroni, Mancini, Benitez, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni, Mazzarri e de Boer) sono stati messi alla porta. 

    'PRIMA SCELTA' - Ausilio ha presentato Spalletti come la "prima scelta", anche se non è proprio così, visti i tentativi andati a vuoto per Conte e Simeone. Allo stesso modo fino a qualche mese fa Spalletti sperava di prendere il posto di Allegri alla Juve, ma alla fine si è dovuto "accontentare" dell'Inter. Un "club dalla luce abbagliante", una "bega affascinante". Parole pronunciate dallo stesso Spalletti al rientro in Italia dopo il viaggio in Cina per conoscere il patron Jindong Zhang. Due ossimori ('abbaglio' può significare pure un 'errore') a conferma dell'estrema particolarità del mondo nerazzurro. 

    'POCO TEMPO' - Il nuovo allenatore ha poi fatto capire che bisogna sbrigarsi sul mercato: "Con Ausilio e Sabatini inizieremo a lavorare sulla squadra perché c'è poco tempo, abbiamo delle necessità e bisogna cominciare a far funzionare le cose". L'arrivo di Sabatini alla corte di Suning, la scelta del tecnico e il fair play finanziario Uefa hanno fatto perdere un po' di terreno ai nerazzurri. La Juve ne ha subito approfittato prendendo Schick, puntando Di Maria e facendo importanti passi avanti pure su Bernardeschi e Keita, quest'ultimo trattato pure dal Milan. Meno male che quello offensivo è il reparto dell'Inter che necessita meno di essere rinforzato. Prima servono almeno un paio di colpi in difesa e un grande acquisto a centrocampo: Nainggolan e Strootman sono elementi graditi a Spalletti, ma per un club fuori dalla Champions non è così facile centrare le prime scelte. Infatti Rudiger e Dalbert non lo sono. Le prime scelte (nel significato di decisioni) del tecnico sono orientate al senso di appartenenza: "Non dobbiamo convincere nessuno, devono essere i giocatori a convincerci di essere da Inter (Medel?, nda). Io arrivo qui con entusiasmo, chi non ce l'ha (Perisic?, nda) è meglio che vada via". 

    POCO ENTUSIASMO - Il doppio obiettivo è quello di sistemare la rosa e di riaccendere l'entusiasmo anche fra i tifosi. Che, nonostante i risultati deludenti della squadra, nella stagione appena passata hanno vinto lo scudetto del pubblico per media presenze a San Siro (46.622 spettatori). Tuttavia, nel primo mese della campagna abbonamenti 2017/2018, i rinnovi e la vendita di nuove tessere non hanno preso il volo. Sembra abbastanza fredda pure la risposta dei fans all'iniziativa #InterExpress: fino a mercoledì 14 giugno è possibile abbonarsi presso l'Ape Car nerazzurra (con tanto di calcio balilla e freestyler al seguito) in tour a Milano, che però non si è ancora colorata di nerazzurro come sperato. Ci sarà tempo anche per questo: è risaputo che i mesi degli interisti sono luglio e agosto... Viva l'autoironia! "Ogni famiglia può avere un momento di difficoltà, l'importante è farsi trovare pronti quando inizia la battaglia". #InterIsComing 

    @CriGiudici
     

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