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  • Intermania: 'No' alla riconoscenza!

    Intermania: 'No' alla riconoscenza!

    • Cristian Giudici

    Massimo Moratti è sempre stato un presidente affezionato ai propri giocatori, figuriamoci ora che capitan Zanetti & C. lo hanno portato sul tetto del Mondo. Però la riconoscenza è un'arma a doppio taglio: da una parte può far aumentare l'attaccamento alla maglia dei calciatori, ma dall'altra rischia di mettere delle 'fette di salame' sugli occhi della società.

    I tifosi possono (anzi, devono) essere grati a questa squadra ora e per sempre, mentre i grandi dirigenti hanno il dovere di non farsi influenzare dai sentimenti nelle loro scelte. Quindi gli uomini mercato nerazzurro sono chiamati a valutare solo il rendimento sul campo, senza guardare in faccia a nessuno.

    Le ultime parole di Moratti ("La squadra è forte, è un peccato smontarla quindi vedremo di fare quello che è necessario per ringiovanire in parte il gruppo") rispecchiano alla perfezione questo dubbio amletico: dare ancora fiducia al gruppo storico oppure rifondare la squadra come ha suggerito Mourinho? Al momento tutti gli indizi sono a favore della prima ipotesi, più per necessità (economica) che per scelta.

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