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  • Intermania: perdere la testa fa male

    Intermania: perdere la testa fa male

    • Cristian Giudici

    La dura legge del gol: chi di 1-0 ferisce, di 0-1 perisce. Ma l'Inter non è morta. Anzi, i nerazzurri sono più vivi che mai. E possono lottare per le posizioni di vertice anche nella seconda metà del campionato. L'importante è, dopo aver perso la testa della classifica sorpassati dal Napoli e raggiunti dalla Juve, non perdere la testa. Come invece è successo nel finale delle ultime due partite giocate e perse a San Siro. Prima di Natale era stata la follia di Felipe Melo a regalare i 3 punti alla Lazio, ieri con il Sassuolo è arrivato lo svarione di Murillo

    SANGUE FREDDO - Il presidente Thohir predica calma: "Ho visto una buona squadra con tanta grinta, ma purtroppo questo è il calcio. Comunque sia ci sono ancora 19 partite e bisogna stare tranquilli, l'obiettivo dell'Inter è entrare in Champions League". Mancini, che per la prima volta della stagione ha confermato la stessa formazione della volta precedente, prova a fare altrettanto: "Abbiamo creato tanto, ma il loro portiere è stato bravissimo e non siamo riusciti a fare gol. Il rigore è stato un episodio sfortunato che ci ha penalizzato. Abbiamo preso zero punti nelle ultime due gare in casa. Avremmo meritato molto di più, ma dobbiamo accettare le sconfitte e ripartire, rimboccandoci le maniche". 

    TESTA CALDA - Poi però lo stesso Mancini si scalda quando parla dell'arbitro: "Berardi andava subito espulso per la manata a D'Ambrosio, erano lì in tre e non hanno visto niente. Invece altre volte Doveri è sempre perfetto, contro di noi non ne sbaglia una". Il riferimento è ai precedenti poco fortunati dei nerazzurri con l'arbitro romano: una sola vittoria in 8 incroci con 4 espulsi: Chivu, Handanovic, Vidic e Murillo. Da regolamento, Miranda sarebbe dovuto essere il quinto, per aver interrotto una chiara occasione da gol commettendo fallo da rigore su Defrel

    INCOERENZA - Mancini sbaglia a chiedere il rosso per Berardi, che andava solo ammonito. D'altronde, dopo l'espulsione di Nagatomo a Napoli, era stato proprio l'allenatore nerazzurro a invocare un ricorso meno frequente ai cartellini da parte dei direttori di gara. Cambiando argomento, tornando sulla partita di Empoli, Mancini ha detto che è stata "equilibrata per i tiri in porta". Allora lo stesso discorso vale per Inter-Sassuolo, invece in questo caso il tecnico nerazzurro parla di partita "dominata", quando i migliori in campo sono stati entrambi i portieri: Consigli e Handanovic. Qualcosa non quadra. Dopo il ko con la Lazio, Mancini aveva detto: "Quando non si riesce a vincere, non bisogna perdere. Ci servirà da lezione". Purtroppo con il Sassuolo è finita allo stesso modo: ingenuità, rigore e sconfitta. Quando non è cinica come al solito, l'Inter paga dazio. Detto ciò, non bisogna dimenticare che finora il rendimento della squadra è andato ben al di là delle aspettative iniziali grazie al lavoro di Mancini. Il quale smentisce le voci di mercato su Eder ("Abbiamo degli attaccanti bravi e davanti siamo a posto così"), ma sembra aver già scaricato Jovetic. 

    @CriGiudici

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