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  • Intermania: i dubbi su Cerci

    Intermania: i dubbi su Cerci

    Nessuna scossa? Meglio così. Di solito il cambio di allenatore produce dei risultati positivi, ma l'effetto dura poco. Nel caso dell'Inter, Mancini ha raccolto un solo punto (nel derby col Milan) in tre partite di campionato, ma siamo sicuri che nel resto della stagione raccoglierà i frutti del suo lavoro. 

    PENSO POSITIVO - Settimana scorsa siamo stati accusati di disfattismo per le troppe critiche dopo le quattro pere prese a Roma, stavolta vogliamo sforzarci a vedere il bicchiere mezzo pieno. L'Inter deve ripartire dal primo tempo giocato contro l'Udinese, in cui si è visto un buon gioco con Handanovic spettatore non pagante. Purtroppo la musica è cambiata nella ripresa, quando si è improvvisamente spenta la luce dopo il gol del pareggio segnato da Bruno Fernandes

    SENZA LEADER - L'erroraccio di Palacio è il chiaro sintomo di una squadra in crisi d'identità, un po' come nello strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde. Salutati tutti gli eroi del Triplete, all'Inter manca un leader carismatico in grado di prendere per mano i compagni e guidarli nei momenti di difficoltà. Icardi e Kovacic sono i migliori talenti presenti in squadra ma, quando il gioco si fa duro, spesso spariscono dal campo e si eclissano. Per questo il Mancio dovrà vestire i panni dello psicologo e lavorare anche sul piano mentale, oltre che curare l'aspetto tecnico-tattico. 

    CALCIOMERCATO - In questo senso sarà importante recuperare Hernanes e soprattutto fare bottino pieno con Chievo e Lazio prima della sosta, poi serviranno un paio di rinforzi giusti sul mercato di gennaio. Ad esempio Cerci è un giocatore indiscutibile tecnicamente, ma che per rendere al meglio ha bisogno di sentire fiducia incondizionata e di giocare sempre, pure quando fa male: siamo sicuri che possa farlo davanti a un pubblico esigente come quello di San Siro? E' vero, la rosa nerazzurra ha delle carenze, così come tutte le altre squadre di Serie A dietro a Juventus e Roma. Attualmente al terzo posto in classifica c'è il Genoa, che di certo non ha giocatori tanto più forti rispetto a quelli dell'Inter. L'importante è lavorare sodo fino alla fine e credere sempre nei propri mezzi, vero Kovacic
     


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