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    Intermania, Spalletti e gli 'stop' sul mercato: ci sono già sei punti fermi

    Intermania, Spalletti e gli 'stop' sul mercato: ci sono già sei punti fermi

    • Cristian Giudici
    6 maggio 1998-6 maggio 2018. Vent'anni dopo la finale di Coppa Uefa vinta 3-0 a Parigi contro la Lazio grazie ai gol di Zamorano, Zanetti e Ronaldo, l'Inter si ritrova ancora a duello con i biancocelesti. Questa volta in palio c'è il quarto posto in classifica, utile alla qualificazione alla prossima Champions League. 

    Spalletti era stato profetico nella conferenza stampa della vigilia: "Se vinceremo le ultime tre partite di campionato, andremo in Champions". I nerazzurri hanno vinto e convinto a Udine risalendo a -2 dalla Lazio, frenata sul pareggio in casa dall'Atalanta. Sabato sera a San Siro arriva il Sassuolo (già salvo), domenica la squadra allenata da Simone Inzaghi fa visita al Crotone di Walter Zenga e poi ci sarà lo scontro diretto del 20 maggio all'Olimpico. 

    Sperando in un epilogo diverso da quello del 5 maggio 2002, quando l'Inter crollò regalando lo scudetto alla Juventus, vittoriosa a Udine. Dove ora in panchina c'è la coppia di ex bianconeri formata da Tudor e Iuliano, quest'ultimo protagonista anche del famoso fallo da rigore su Ronaldo nel 1998. 

    Tornando ai giorni nostri, ieri l'Inter si è subito rialzata dopo il micidiale uno-due con cui la Juve aveva mandato ko i nerazzurri nel finale del derby d'Italia giocato a San Siro. Senza lo squalificato D'Ambrosio, a sinistra Dalbert viene inizialmente preferito a Santon. Un problema muscolare accusato nel riscaldamento costringe Miranda a dare forfait: al suo posto gioca Ranocchia, bravo a farsi trovare pronto e a sbloccare il risultato. Il raddoppio porta la firma di Rafinha, l'ultimo arrivato che ha già capito l'importanza della maglia che indossa. Icardi cala il tris, andando a segno per la quarta partita di fila e salendo a quota 28 gol in campionato, a meno uno dal capocannoniere Immobile. In passato soltanto altri tre nerazzurri avevano segnato così tanto in un campionato di Serie A: Angelillo (33), Meazza (31) e Nyers (31). Poi Borja Valero cala il poker e il neo-entrato Karamoh stampa sulla traversa (23esimo legno di squadra in questo campionato) la palla del possibile 0-5. 

    Con o senza Champions, l'Inter deve ripartire da Spalletti. Al quale, oltre ai meriti di campo, bisogna riconoscere pure quelli sul mercato. A gennaio l'allenatore ha stoppato le partenze di due calciatori chiave come Brozovic (che era pronto a volare a Siviglia) e Cancelo, che voleva tornare al Valencia. Il terzino portoghese va riscattato, senza se e senza ma, così come Rafinha. Il problema è che a oggi non ci sono ancora certezze in questo senso. E non mi sento di mettere la mano sul fuoco per la permanenza di Icardi insieme a quella di Skriniar. A mio modesto parere, l'Inter deve ripartire da questi sei punti fermi. Altrimenti? Come dice Spalletti: "Dipende dai sostituti". 

    @CriGiudici
     

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