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  • Italia, 9 luglio 2006 - 9 luglio 2014: ecco come siamo sprofondati in 8 anni

    Italia, 9 luglio 2006 - 9 luglio 2014: ecco come siamo sprofondati in 8 anni

    • ADG
    Come cambiano le cose in otto anni: il calcio, come la vita, è fatto di cicli. Noi ne abbiamo vissuti parecchi, da quel 9 luglio 2006: un altro Lippi, Donadoni, Prandelli, Abete, Petrucci, Beretta... Nomi che forse, a rileggerli col senno di poi, avrebbero dovuto essere vagliati con maggiore attenzione, soprattutto quelli dei vertici federali. Ma in un aniversario importante come quello odierno, preferiamo ricordare le gioie, piuttosto che i tanti, troppi dolori. E allora ecco che ripassano nella mente tutte le emozioni vissute in quel luglio di otto anni fa, in Germania: dal primo gol di Pirlo contro il Ghana alla rete qualificazione di Inzaghi contro la Repubblica Ceca, dal rigore di Totti contro l'Australia all'indimenticabile rete di Grosso, che fece piangere i tedeschi. Già, i tedeschi che piangono: otto anni dopo la Germania è in finale, dopo aver umiliato il Brasile in casa propria, con un sette a uno che fa vibrare le orecchie e il cuore.

    CAMPIONI INATTESI - Il ricordo è ancora impresso nella mente di una nazione intera. Fu una vittoria inattesa perchè gli Azzurri non erano indicati come i favoriti principali del torneo. Rileggere i nomi di quel dream team provoca ancora lacrime e commozione: Francesco Totti, Filippo Inzaghi, Alessandro Del Piero, Fabio Cannavaro, Gianluigi Buffon, Andrea Pirlo, Marco Materazzi e Fabio Grosso.

    DOLCI RICORDI - Fabio Cannavaro, indimenticato capitano di quell'Italia Campione del Mondo, ha voluto ricordare stamattina con un Tweet di ringraziamento al suo gruppo l'anniversario di quella fantastica vittoria: perchè il Mondiale, e i tedeschi lo stanno dimostrano ancora, si vince con il gruppo. Nel 2006 lo spirito di coesione tra i 23 di Marcello Lippi era di granito: lo ha ricordato in una recente intervista a Sky lo stesso allenatore toscano, dicendo che "non c'era bisogno di far rispettare le regole, perchè a nessuno veniva in mente di sovvertirle". Uno spirito che quest'anno non c'è mai stato, nonostante le tante parole di Prandelli, e gli atteggiamenti di alcuni giovani, ma anche di alcuni veterani dopo l'eliminazione,lo hanno dimostrato.

    RIPARTIRE DA ZERO - In otto anni si possono fare tante cose, la Germania di Loew ne è la massima espressione: i teutonici, annientati e costretti a ripartire da zero dopo il fallimentare Europeo del 2000, sono riusciti a tornare alla ribalta, rifacendo tutto da capo, grazie ad un attenta programmazione, ad una cultura calcistica improntata sulla crescita dei giovani tedeschi, nati in Germania o meno, e ad un programma che ha saputo unire sport e scuola. Le voci di confusione e le liti di questi ultimi giorni non stanno offrendo un bello spettacolo, da nessun punto di vista: l'Italia calcistica sembra lontano anni luce da quel 9 luglio 2006. Buon anniversario, sperando in tempi migliori.

     

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