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  • Jacobelli: caro Cesare, Rossi meritava il Brasile (ma speriamo abbia ragione tu)

    Jacobelli: caro Cesare, Rossi meritava il Brasile (ma speriamo abbia ragione tu)

    Caro Cesare, 
    speriamo che abbia ragione tu, lasciando a casa Giuseppe Rossi. Speriamo tanto. Ma, per il poco che vale la nostra opinione, questa è una scelta che non condividiamo affatto. E siccome non possiamo certo essere tacciati di antiprandellismo, essendo schierati dalla tua parte sin dal 1° luglio 2010, te lo diciamo forte e chiaro.

    Anche se al 60-70 per cento della condizione, Rossi meritava di andare in Brasile, proprio per le parole che tu stesso avevi speso su di lui, anche per una motivazione squisitamente etica. E tu, l’etica la tieni sempre in grande considerazione. In meno di tre anni, l’attaccante viola ha subito tre gravi infortuni che avrebbero schiantato un toro. Eppure, ogni volta è riuscito a ritornare in campo con una forza d’animo e un coraggio fuori dal comune.

    Conoscendoti, crediamo di sapere quanto ti sia costata questa esclusione, dolorosa per te, dolorosissima per Rossi al quale hai inflitto una cocente delusione. Nel 2010, Lippi sbagliò, lasciandolo a casa per scelta tecnica e, dopo quattro anni, ha avuto il buon gusto di chiedere scusa per l’errore. Meglio tardi che mai. Adesso, Rossi l’hai escluso anche tu e non abbiamo dubbi che spiegherai le ragioni di questa scelta e saranno ragioni indubitabilmente valide. Ma faticherai a convincerci, fermo restando che il ct sei tu e sei tu che decidi. 

    Intanto, auguri di cuore a Montolivo. Va sotto i ferri a Milano. Lo choc di Londra è stato tremendo, come ha osservato De Rossi: ha tolto il Mondiale al capitano del Milan e ha privato Prandelli di uno dei suoi punti di riferimento più collaudati. Il fatto stesso che il ct si sia preso tutta la domenica per presentare la lista dei 23, con Ranocchia riserva e ventiquattresimo uomo, la dice lunga sui contraccolpi causati dal grave infortunio dell’ex atalantino.

    Il regolamento Fifa prevede sia possibile effettuare sostituzioni sino a un giorno prima dell’esordio (Manaus, 14 giugno, Italia-Inghilterra), pescando fra i 30 preconvocati. Aquilani è il sostituto di Montolivo; Darmian ha bruciato Maggio e Pasqual: Destro e Romulo tornano a casa mentre l’uomo del giorno è Insigne che ha vinto lo sprint per l’ultima maglia in attacco. Insigne, Immobile e Verratti: in azzurro si ricompone il trio che due anni fa fece grande il Pescara di Zeman.

    Mercoledì, a Perugia, è in programma l’ultimo test con il Lussemburgo di una Nazionale che, ha ragione De Rossi, è una squadra di qualità e in Brasile può essere capace di tutto. Brasile, Spagna, Germania, Argentina e Olanda si dividono i favori del pronostico, Belgio e Colombia si candidano al ruolo di rivelazione, l’Italia è la squadra che può sparigliare gli equilibri. Ma ci voleva anche Rossi.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

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