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  • Jugovic: 'La Sampdoria mi ricorda la giovinezza, quei derby vinti...'

    Jugovic: 'La Sampdoria mi ricorda la giovinezza, quei derby vinti...'

    • Lorenzo Montaldo
    Dal 1992 al 1995 Vladimir Jugovic ha vestito la maglia della Sampdoria. Lo ha fatto nel periodo in cui il club blucerchiato dettava legge in Italia e in particolare a Genova, e sono tanti i ricordi dolci di quel periodo.

    Quando a Jugovic si chiede della Samp, la sua mente torna indietro a quegli anni, e agli infuocati derby della Lanterna. A cominciare dal primo, 4-1 e terzo gol proprio di Jugovic: "La Sampdoria mi ricorda gli anni della giovinezza, le prime avventure lontano da casa. Già al primo derby rimasi stregato. Vincemmo 4-1. Il più bel derby fu il primo, vincemmo 4-1, per me fu speciale, era il primo anno all'estero" ha detto l'ex centrocampista a Il Secolo XIX. "Fu importante, la squadra era stata rinnovata, un mix di esperti e giovani come Corini, Serena, Chiesa e quel successo ci diede fiducia. Io segnai il 3-1, scartai anche il portiere e poi ricordo il Ferraris ricoperto dalla carta igienica lanciata dagli spalti dai tifosi del Genoa. Il secondo gol lo feci qualche anno dopo: gol di Vink e io segnai subito l'1-1. Giocavamo un calcio semplice, bello, leggero con un bravo allenatore come Eriksson e tanti campioni. Ricordo la vittoria in Coppa Italia, con una goleada contro l'Ancona e la semifinale in Europa persa contro l'Arsenal, ma le vittorie nel derby avevano un qualcosa in più. Il Genoa era una buona squadra, soprattutto Skuhravy. Ma noi eravamo forti, giocavamo sempre per vincere e ci riuscivamo spesso".

    "Se sono mai tornato a Genova? Si spesso. Non per il calcio, ma per farmi qualche mangiata con i vecchi amici" conclude Jugovic. "Però la Samp la seguo, sta facendo bene. Mi piace Muriel, ha un grande talento, sta facendo meglio, ma se fosse più convinto potrebbe fare ancora di più. Di sicuro sabato sera farò il tifo per la Samp che è stata una parte importante della mia vita. Credo molto nell'appartenenza calcistica, io mi sento sampdoriano".

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