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  • Juve: 3-1 al Catania tra luci e ombre

    Juve: 3-1 al Catania tra luci e ombre

    Juve-Catania 3-1. Meglio non farsi ingannare dalle apparenze. La Juve è tutt'altro che guarita. E' vero che i bianconeri hanno finalmente ritrovato la strada del gol ma le prime due reti sono arrivate da calcio piazzato e il gol di Quagliarella è merito di una doppia papera del portiere degli etnei Kosicky. Senza dimenticare l'espulsione di Motta che ha facilitato la rimonta. 

     
    Cè poi un altro elemento da tenere in considerazione: la squadra di Conte è stata avvantaggiata dal gioco del Catania. Montella ha uomoni tecnici (Bergessio e Barrientos su tutti) che sanno giocare bene il pallone. Il Catania è andato a Torino per giocarsi la partita, Buffon ha più volte salvato il risultato e questo per la Juve significa trovare spazi e rendersi pericolosa in avanti. Con Siena e Parma, chiuse con 11 uomini nella propria area per quasi 90 minuti, non è stato possibile. Con squadre che si chiudono la Juve soffre. Troppo.
     
    E' vero che  i bianconeri corrono tanto, macinano tanto gioco, ma è anche vero che sotto porta sono spesso poco incisivi, hanno manovre troppo elaborate e spesso sono pocho lucidi (vedi l'ultimo Vucinic). Fino ad ora la 'stitichezza' dell'attacco è stato compensato dalla prolificità dei centrocampisti. Ma quanto può durare?
     
    Il Milan ha sempre un Ibra in più, un giocatore in grado di attirare su di sè anche tre difensori ed aprire spazi ai compagni. E' questo quello serve alla Juve:  un centravanti boa da venti gol a stagione. Alla Trezeguet, alla Ibra. Il resto sono solo favolette.

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