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  • Juve, a Monaco si può fare l'impresa

    Juve, a Monaco si può fare l'impresa

    • Luca Borioni
    Per trequarti di partita si è visto solo il Bayern. E che Bayern: la tipica squadra di Guardiola, avvolgente e ipnotizzante come quel Barcellona, dalla tecnica straripante e il possesso palla che annienta chiunque. Ma alla fine la Juventus ha trovato la forza di ribellarsi. E alla fine, questo è il dato concreto, ha salvato la qualificazione. Ora è chiaro che sarà dura strappare il passaggio del turno ai tedeschi sul loro campo, specie in base alla premesse viste a Torino. Ma non si tratta di un’impresa impossibile.

    Quando è svanito il SuperBayern, quando Mandzukic ha cominciato ad alzare il tono della partita sul piano agonistico, sono arrivati i due gol (firmati dai giovani: Dybala e Sturaro) che hanno riequilibrato il risultato e nel complesso si sono viste anche altre occasioni. Una ad esempio con Pogba, che ancora una volta non ha saputo piazzare il colpo magico decisivo, quello che da lui ogni volta tutti si attendono. Un’altra con Cuadrado che se non fosse stato per l’incredibile Neuer, avrebbe forse sfondato la porta bavarese.

    E si è vista anche una certa spensieratezza difensiva da parte dei rossi di Germania, quelle pause mentali che stridono con il possesso palla sbattuto in faccia ai bianconeri per oltre 60 minuti e con una complessiva e imbarazzante supremazia. Varchi nei quali si sono infilati i già citati Dybala e Sturaro, varchi che potrebbero aprirsi a maggior ragione nella gara di ritorno, quando il Bayern probabilmente riproporrà il suo gioco intraprendente e offensivo con la Juve invitata a rispondere in contropiede. Chissà. Magari anche con il recupero di qualche interprete importante.

    Certo che i precedenti sembrano lasciare pochissimo spazio alla fantasia. Gli incroci con la Juve di Conte avevano mostrato un gap in fin dei conti non dissimile da quello visto nella più recente serata di Champions. Il divario resiste, così almeno sembra. Ma la gara di ritorno offre una nuova chance, sapendo che ci vorrà un altro atteggiamento, nessuna paura, più consapevolezza, più convinzione. Tatticamente Allegri avrà maggiori riferimenti, il resto spetterà ai giocatori più importanti. Che soprattutto saranno chiamati a non fallire le occasioni che si presenteranno sotto porta.  

    In mezzo ci sarà il campionato, prima di tutto l’Inter. Una partita nuovamente da alta pressione, da esame scudetto. Il duello con il Napoli sullo sfondo. Poi altre insidie. In Champions tutto può accadere, la sfida di Monaco arriverà tra tre settimane, sarà un’altra storia. Dipende tutto dalla capacità di cogliere l’attimo.

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