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    La Juve paga il turista Anelka

    Cercasi Anelka disperatamente. Di questi tempi, è il pensiero dei tifosi della Juventus, che dopo i malumori di fine gennaio, hanno aspettato un  mese per bocciare definitivamente l'arrivo dell'attaccante francese. Due partite giocate, contro Celtic e Roma, sempre entrando nei minuti finali, poi solo panchina e tribuna, il bilancio dell'ex Chelsea dopo quattro settimane è quello di un turista arrivato a Torino per una vacanza, pagata dalla Juventus. Per Conte "deve entrare in forma e comprendere i meccanisimi di gioco", il tempo però stringe, tra poco più di due mesi si va in vacanza e le occasioni per Anelka, che non giocherà titolare nemmeno nel match di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Celtic, si riducono giorno dopo giorno.

    Marotta nella finestra di mercato di gennaio ha inseguito Drogba, Lisandro Lopez, Gabbiadini, Immobile e Belfodil, e solo dopo una serie di "no" ha ripiegato sulla soluzione ever green Anelka, che a 33 anni voleva lasciare lo Shanghai Shenhua per tornare in Europa. Alla luce di quanto non-fatto da Bendtner nei primi sei mesi, l'acquisto in fretta e furia di Abdul-Salam Bilal (il nome islamico di Anelka), è inspiegabile, a livello sportivo ed economico, con la Juventus che per lo stipendio ha investito 600 mila euro più bonus (200 mila in caso di conquista dello scudetto, 300 mila in caso di trionfo in Champions League). Di questo dovrà rispondere Marotta.

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