Calciomercato.com

  • Getty Images
    Juve, ag. Sturaro: 'Lo Sporting sapeva dell'infortunio. Ecco cos'è successo col Watford'

    Juve, ag. Sturaro: 'Lo Sporting sapeva dell'infortunio. Ecco cos'è successo col Watford'

    Carlo Volpi, agente di Stefano Sturaro, ha parlato a ilBiancoNero.com della trattativa che ha portato il centrocampista dalla Juventus allo Sporting.

    LE SUE CONDIZIONI - “Stefano ha trascorso gli ultimi sette mesi cercando di recuperare dall’infortunio, ovviamente ci vuole un po’ di tempo per essere disponibile con lo Sporting Club de Portugal. In questi giorni sta facendo le cure a Barcellona, non saprei dire con precisione i tempi di recupero ma è una situazione che può cambiare ogni giorno. Tutto dipenderà dagli effetti che le terapie avranno sul suo corpo. Appena avrà il lasciapassare, inizierà ad allenarsi con i suoi nuovi compagni. E’ stato accolto con grande entusiasmo. Lui è rimasto contento dei diversi attestati di stima ricevuti dai tifosi della Juventus”.

    NESSUN PROBLEMA CON LE VISITE - “Non ci sono stati problemi durante le visite mediche, non c’è stato nulla di anormale in questa situazione. E’ andato tutto come doveva andare. La Juventus ha provveduto ad inviare tutti i documenti relativi alla salute del ragazzo, lo Sporting era dunque consapevole dei problemi di Stefano alla guaina del tendine. Le  due società si sono sempre parlate in maniera onesta, anche perché il ragazzo non aveva preso parte alla tournée americana ed era impensabile che potesse già esser pronto fisicamente. Il medico, dopo le visite, ha detto che il tendine sta bene e che per lui potrebbero volerci 60 giorni per guarire completamente. C’è sempre stata la volontà delle parti di concludere al meglio questa operazione”.

    ​SPORTING SCELTO PER GIOCARE - “Marotta e Paratici hanno costruito una Juventus da Formula 1, onestamente non ha senso rientrare a fine settembre quando la squadra ha già raggiunto una sua quadratura. La priorità di Stefano era quella di voler recuperare a tutti i costi dall’infortunio, per cui doveva scegliere un club che potesse dargli la possibilità di giocare. La possibilità Watford era reale, ma il ragionamento non era solo legato ad un prestito ma anche ad una eventuale cessione. I tempi materiali per la trattativa non c’erano. Con lo Sporting è un discorso nato tre settimane fa, eravamo già in contatto con loro e Stefano è rimasto entusiasta dal discorso fatto da Cristiano Ronaldo".

    LA VALUTAZIONE DELLA JUVE - “La richiesta iniziale della Juve era di 20 milioni, ma il ragionamento prevedeva che il ragazzo potesse recuperare dall’infortunio avuto. Bisogna poi seguire quello che è l’andamento del mercato e, concretamente, la società ha ritenuto più opportuno aprire ad un prestito piuttosto che ad una cessione a titolo definitivo. Altri interessi? Sì, il Wolfsburg in Bundesliga ma non è stato concreto. In Italia c’erano Atalanta, Genoa – con cui avuto contatti all’inizio del mercato ma sapevano che sarebbe andato all’estero – e con la Fiorentina che sono stati recenti, mentre sulle squadre inglesi posso dire che tutti i rumors legati a lui erano veri”.

    PORTOGALLO SIMILE ALL’INGHILTERRA - “Il campionato portoghese è più vicino a quello inglese, diverso da quello spagnolo perché c’è più fisicità. Stefano si trovava molto bene a Torino, sarà molto contento di andare a vivere in una bellissima città come Lisbona e non vede l’ora di provare questa nuova avventura”.

    GRAZIE JUVE - “Bisogna ringraziare innanzitutto Marotta e Paratici che gli hanno dato questa possibilità tre anni fa, senza dimenticarci dei compagni e dello staff bianconero che lo ha allenato. Stefano, grazie alla Juventus, è un giocatore completo e ora conosce il significato di vittoria. Il bilancio è più che positivo. Come bei momenti trascorsi a Torino potrei citare il gol realizzato al Napoli oppure il salvataggio su Ronaldo nella semifinale di Champions, ma ciò che voglio mettere in evidenza è l’approccio al lavoro e la grande voglia avuta negli allenamenti successivi alla partita con il grande club oppure con la squadretta più piccola. E’ un grandissimo lavoratore, questo va oltre alla singola prestazione sul campo. Per me, Stefano, è unico in questo e soltanto continuando così potrà essere un professionista serio”.

    Altre Notizie