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    Juve, ci pensa Mandzukic: ecco perché ora Allegri non può rinunciare a lui

    Juve, ci pensa Mandzukic: ecco perché ora Allegri non può rinunciare a lui

    • Nicola Balice
    Ok, il tema è ancora quello: Paulo Dybala nuovamente escluso dalla formazione titolare. E poi ce n'è un altro: Cristiano Ronaldo ancora non sembra lui, tre partite ufficiali e zero gol segnati. Tutto poi riconduce ad un Mario Mandzukic già in formato Mondiale, quello di Russia: non solo lavoro sporco, che resta la specialità della casa. Anche due gol in due partite, magari fortunosi ma pesanti. Un assist decisivo quanto spettacolare. Insomma, diventa davvero facile capire perché per il momento Max Allegri non voglia rinunciare a Mandzukic.

    CI PENSA MARIO – Finché super Mario è questo, sarà sempre e comunque titolare. Centravanti e non più esterno sinistro, il patto d'acciaio di fine stagione con Allegri ripartiva (anche) da lì. L'altezza dell'asticella per guadagnare una maglia da titolare è proprio fissata dal suo rendimento. Per buona pace di Dybala. Non soltanto per questioni d'attacco, Allegri lo ha spiegato chiaramente a Sky Sport: se si gioca con due terzini di spinta servono tre centrocampisti, se servono tre centrocampisti c'è spazio per uno soltanto tra Dybala e Mandzukic al fianco di Ronaldo. Ed oggi finché Mandzukic è questo non si può togliere, finché Ronaldo è ancora questo c'è troppo bisogno del croato anche per sostenerlo. Se poi il Mario segna e fa segnare, ha ancora più ragione del solito. Uno stato di grazia che si somma ad una stima infinita come quella che Allegri ripone in lui: Mandzukic se l'è conquistata e riconquistata, passando dalla panchina maldigerita nella stregata notte di Monaco di Baviera e dalle prime esclusioni dopo l'avvento di Higuain, arrivando ad un anno e mezzo da esterno sinistro per il bene della squadra. Poteva andare via, ha deciso di rimanere. Per la Juve e Allegri, una delle notizie più belle e decisive della scorsa estate.

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