La partita a scacchi fra la Juventus e Pirlo è in pieno svolgimento. La posta in palio è il rinnovo del contratto del trentaquattrenne solista, in scadenza il 30 giugno 2014. La società propone un accordo annuale con opzione sul secondo; il giocatore chiede un'intesa biennale, ma, soprattutto, la garanzia di essere titolare.

Le parti si allontanano e si riavvicinano, a seconda delle circostanze, dei risultati dei campioni d'Italia e delle condizioni di forma di uno fra i migliori registi del calcio mondiale unico superstite nella rosa del Pallone d'Oro che meriterebbe, ma anche quest'anno non vincerà. D'altra parte, da quando questo premio è passato nell'orbita Fifa, con Blatter presidente, tutto può succedere. Chiedete lumi a Cristiano Ronaldo, bersaglio dell'ultima, invereconda figuraccia rimediata dall'ex colonnello svizzero, lo stesso che il 9 luglio 2006, a Berlino, non premiò anche Pirlo campione del mondo, salvo strisciare due anni dopo in un albergo romano dicendo di essere stao frainteso. 

Ci auguriamo che l'impressione sia infondata, ma, oggi come oggi, è più facile che ci ritroviamo Blatter fra i piedi per un altro quadriennio - roba da chiedere asilo su Marte - piuttosto che Juve e Pierlo sottoscrivano rapidamente l'accordo. E' auspicabile che la società bianconera stringa i tempi. Il Milan sa bene quanto imperdonabile sia stato l'errore di scaricare il fuoriclasse bresciano. La Juve è consapevole di quanto Pirlo sia stato fondamentale per vivere gli ultimi due anni di gloria. Franco Baldini e il Tottenham sono in agguato. In Premier il  Numero 21 troverebbe addirittura un contratto triennale oltre alla possibilità di essere acclamato  da un pubblico che apprezza i campioni autentici. Come quello dell'Emirates Stadium: Arsene Wenger non vede l'ora di trasfomare in realtà il fotomontaggio di un giornale inglese che tanto non è piaciuto ai tifosi della Juve. A quelli dell'Arsenal, invece, molto.

Sommesso consiglio: confermare Pirlo alla svelta e non ripetere l'errore commesso con Del Piero. Mai rimpianto abbastanza.

Xavier Jacobelli

Direttoe Editoriale www.calciomercato.com