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  • Juve, l'anima c'è. Ma basterà?

    Juve, l'anima c'è. Ma basterà?

     

    Diciamoci la verità: in tempi non sospetti un pareggio in casa con il Bologna sarebbe stato salutato con sonori fischi dal pubblico bianconero. Ma la Juve di Conte gode ancora di fiducia e francamente è giusto così. La gara di ieri sera non sarà stata positiva nel punteggio, ma ha confermato se non altro che la squadra ha un'anima. Lo ha detto lo stesso tecnico a fine gara, con il filo di voce rimastogli.
     
    Una volta in 10 e raggiunta sull'1-1, la Vecchia Signora ha sfoderato la rabbia tipica delle big che non si accontentano del punticino, ma vogliono l'intera posta. La tenacia degli emiliani e un pizzico di sfortuna hanno però impedito l'impresa. Così è sfumata la fuga in testa alla classifica solitaria.
     
    Se il gioco e la voglia di vincere ci sono, restano ancora degli interrogativi. Alcuni sono sui singoli. Alla Juve manca un top player in grado di vincere le partite da solo quando ce ne è bisogno. Del Piero non lo è più per limiti d'età. Pirlo ha iniziato alla grande, ma ha comunque bisogno dei movimenti degli attaccanti per inventare la giocata. Krasic sembra essersi smarrito. Vucinic è al solito croce e delizia. Gli altri non hanno il phisique du role. Insomma, manca il campionissimo alla Ibra e ieri lo si è visto.
     
    L'altro punto di domanda è sul valore globale di questa Juve. I test con Parma, Siena e Bologna sono stati positivi, ma non si sa ancora dove iniziano i meriti bianconeri e finiscono i limiti delle squadre affrontate. In più occorre capire se i ragazzi di Conte sapranno soffrire nei momenti chiave. Lì dove sono naufragati i progetti di Ferrara e Del Neri.
     
    Il terzo interrogativo è invece sulla fase difensiva. Per ora la mediana con i piedi buoni Pirlo-Marchisio ha retto senza patemi le ripartenze altrui. Così come la retroguardia, poco sollecitata nelle prime tre sfide di campionato. Ma come reagirà alle prime difficoltà.
     
    A proposito, nel 2009 di questi tempi la Juve aveva 9 punti e aveva già sconfitto Roma e Lazio. Diego splendeva e Felipe Melo era una bestia a metà campo. Poi sappiamo come è finita. E allora piano con i giudizi. Soprattutto quelli positivi.

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