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  • Juve: la sindrome della sosta colpisce ancora, ma per fortuna che ci si ferma

    Juve: la sindrome della sosta colpisce ancora, ma per fortuna che ci si ferma

    • Nicola Balice

    C'è una Juve che vince sempre o quasi. Quel “quasi”, può però fare tutta la differenza del mondo in un campionato dove il duello col Napoli impone in questo momento di arrivare a quota 100 per essere sicuri dello scudetto. E quel “quasi”, in questa stagione, è quasi (appunto) sempre arrivato in prossimità della sosta. Cinque le partite non vinte dalla Juve in campionato: due prima della sosta (i pareggi con Atalanta e Spal), due dopo la sosta (le sconfitte con Lazio e Sampdoria). Forse una serie di coincidenze. O forse no. Rimane questa una squadra che ha bisogno di tenere sempre alta la tensione evidentemente, quando sa di poter staccare la spina o quando l'ha riattaccata da troppo poco tempo ecco che rischia di scivolare indipendentemente dall'avversario. Fermo restando un ruolino di marcia impressionante (24 vittorie in 29 partite, nemmeno un gol subito in questo girone di ritorno, miglior attacco e miglior difesa), rimane anche la consapevolezza di non poter mai sbagliare. E quando la Juve si ferma, collassa.

     

    BENEDETTA SOSTA – Maledette siano le soste dunque. Ma anche benedetta sia questa sosta. Perché la Juve è arrivata a questo punto della stagione esattamente dove sperava di essere (in testa al campionato, ai quarti di Champions, in finale di Coppa Italia): di più non si poteva proprio fare. Però la Juve è arrivata a questo punto della stagione anche con la lingua di fuori, stanca di gambe più che di testa: tanti gli elementi, decisivi, che hanno bisogno di rifiatare. Specialmente guardando a quanto macinato da Marassi in poi. E allora benedetta sia questa sosta, nella speranza che al rientro dalle nazionali Allegri possa recuperare un gruppo in piena forma per lanciare lo sprint finale. Dal Milan in poi non ci si ferma più. Guardando allo score stagione, per fortuna. Chi si ferma è perduto, per la Juve è stato così. Ma adesso un pit stop è necessario.

    @NicolaBalice


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