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  • Juve padrona. Palacio, Di Natale, Totti, Romagnoli: la forza del destino VIDEO

    Juve padrona. Palacio, Di Natale, Totti, Romagnoli: la forza del destino VIDEO

     
    A undici giornate dalla fine, il campionato parla chiaro: 1) grazie al pareggio di Napoli, teatro prima e dopo la partita di
    squallidi episodi di inciviltà, solo la Juve può perdere lo scudetto che intravede sempre più vicino: 6 punti di vantaggio
    sui partenopei che diventano 7, considerando gli scontri diretti; miglior difesa del torneo (18 gol subiti in 27 gare) e secondo attacco (54 reti, realizzate da 15 giocatori diversi, con l'ingiustamente vituperato Giovinco capocannoniere a quota 11).
     
    2) Dopo il pareggio con la Juve, il Napoli rischia anche il secondo posto. Soprattutto, se Cavani continuerà ad avere il mal di gol, essendo a secco da 590', cioè dal 27 gennaio. Prima di fermarsi l'uruguaiano
    aveva realizzato 27 reti (18 in campionato e 9 nelle coppe): la differenza ora si vede.
     
    3) Il Milan è il più autorevole pretendente al terzo posto finale, ma  anche al secondo. Errori di Rizzoli a parte (Candreva doveva essere ammonito e non espulso; il primo gol di Pazzini era viziato da un fallo di El Shaarawy), la squadra di Allegri è uno schiacciasassi che ha frantumato pure la Lazio: 41 punti nelle ultime 19 partite, settima
    vittoria consecutiva in casa, Pazzini a quota 12 gol, El Shaarawy che è sempre più bravo, come De Sciglio. E occhio anche a Bryan Cristante, 18 anni ieri e contratto quinquennale da oggi. Nonostante Berlusconi,
    dal quale Galliani l'ha difeso come un perfetto scudo umano, Allegri sta lavorando in modo magistrale. Questa è la sua stagione migliore, anche dello scudetto conquistato con i rossoneri al primo tentativo.
     
    Allegri ha letteralmente ricostruito il Milan dalle fondamenta dopo che la società gliel'aveva raso al suolo. Allegri ha dato un gioco e un'anima al suo gruppo e ha imboccato senza esitazioni la linea verde. Quando si crede nei giovani, 
    i giovani ti ripagano.
     
    4) L'Inter è come una bizza di Cassano; non finisce mai. A Catania ha vinto una partita cominciata male, proseguita peggio e letteralmente ribaltata nella ripresa, quando Stramaccioni ha corretto gli errori del primo tempo durante il quale aveva mandato in campo una squadra tutta sbagliata. Palacio ha consolidato la panchina del più giovane tecnico
    della serie A che, sicuramente ha commesso degli errori, ma i risultati lo difendono: quarto in classifica, negli ottavi di Europa League e ancora in lizza per la finale di Coppa Italia. Considerato che Branca ha sbagliato
    il mercato (non parliamo di Carew sennò agli interisti torna il mal di fegato), Stramaccioni sta facendo meraviglie.
     
    5) Nel gruppone che scala l'Europa c'è anche la Fiorentina: come volevasi dimostrare, la sconfitta di Bologna è stata un incidente di percorso contro una rivale che scoppia di salute (chiedere referenze al Cagliari). Battendo
    il Chievo, i toscani hanno fatto un favore anche all'Atalanta così come l'Udinese
    che ha colpito a Pescara dove Di Natale ha segnato il gol n.150 in maglia
    bianconera nel giorno dei sessant'anni di Zico. La forza del destino.
     
    6) E' la stessa  che potrebbe riportare Giovanni Galeone a Pescara assieme a Bucchi, dopo l'esonero di Bergodi e che ha voluto Totti, 36 anni, agganciare Nordahl a quota 225 gol
    in A: sono i due migliori marcatori di tutti i tempi, dietro all'irraggiungibile
    Piola (274). E tutto nella notte di Alessio Romagnoli, 18 anni,
    al debutto in A con la Roma e subito in gol per firmare la terza vittoria consecutiva
    di Andreazzoli, sigillata dal mitologico Perrotta, 35 anni. E' questo il bello del calcio.
     
    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

     
     

     

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