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    Juve, riecco Perin: scelta discussa, dalla sfida al Napoli ai due 'assist' a Bonucci

    Juve, riecco Perin: scelta discussa, dalla sfida al Napoli ai due 'assist' a Bonucci

    • Marco Demicheli
    Rieccolo, Mattia Perin. È tornato in campo ieri, nella sfida vinta per 2-0 dalla Juventus contro la Spal, dopo due mesi passati in panchina, ad ascoltare quanti continuavano a dirgli che la scorsa estate aveva fatto una scelta sbagliata, che per colpa dei bianconeri aveva perso la Nazionale, che si era giocato il futuro. In silenzio, concentrato, guardando avanti. Consapevole del ruolo da dodicesimo che Beppe Marotta e Fabio Paratici gli avevano prospettato, ma anche che le sue occasioni non mancheranno. E se da Juve-Bologna del 26 settembre a ieri era sempre rimasto fuori non è stato perché Massimiliano Allegri non credesse in lui, ma a causa di un infortunio al mignolo, come annunciato la scorsa settimana dal ct Roberto Mancini.

    C'ERA IL NAPOLI - Nessun rimpianto per Perin, che dopo una vita passata al Genoa, dove era diventato capitano e idolo, aveva capito che l'estate scorsa era quella giusta per fare il salto a qualità e provare a giocare per qualcosa di più che la salvezza. Da qui, la scelta di cambiare, di provare a mettersi in gioco su un altro livello. Il Napoli sembrava la destinazione perfetta, quella che gli avrebbe potuto garantire un posto da titolare dopo l'addio di Reina. A puntare con più decisione su di lui è però stata la Juve, che non poteva affidargli un posto fisso in squadra, ma la chance di fare esperienza alle spalle di Szczesny per qualche tempo e poi, magari, prenderne il posto. Senza paura, il classe '92 non ha fatto la scelta più comoda, andando anche incontro, appunto, a tanti giudizi negativi.

    GLI 'ASSIST' A BONUCCI - Una decisione chiara fin dalla fine dello scorso campionato, con il suo agente, Alessandro Lucci, che già il primo giugno incontrò Fabio Paratici a Palazzo Parigi, la base del mercato bianconero a Milano. Un faccia a faccia da non sottovalutare, visto che appena un anno prima, in quei luoghi, gli stessi protagonisti impostarono il clamoroso addio di Leonardo Bonucci. Ma quella era un'altra storia, Lucci e Paratici parlarono serenamente per un paio d'ore, trovando la base per quell'accordo che avrebbe legato Perin alla società del presidente Agnelli fino al 2022. E, al tempo stesso, riallacciarono i rapporti in vista di un'operazione ben più discussa, ovvero il ritorno alla base dello stesso Bonucci. Un "assist" da portiere a difensore, ripetuto poi quando l'ex Genoa decise di lasciare il numero 19, scelto poche settimane prima, al centrale tornato a casa. Tante critiche, un infortunio e due favori: c'è tutto questo nei primi mesi dell'avventura juventina di Perin.

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