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  • Juve-PSG: ora anche Ikoné è un caso

    Juve-PSG: ora anche Ikoné è un caso

    • Nicola Balice

    Amici mai. Da Rabiot a Ikone passando per Coman. Da Verratti a Lavezzi passando per Cavani. E ancora Dani Alves, Lo Celso e Gabriel Jesus, o magari Marquinhos, Morata e Pogba. Gli argomenti per cui litigare non sono mai mancati sull'asse Juve-Psg, tra schermaglie di mercato, sgarbi e piccole vendette. Così come ci sono effettivamente stati tentativi di disgelo, attraverso argomenti che avrebbero potuto convenire ad entrambe le parti. Fin qui, tutti inutili. E che potrebbero anche essere finiti, specie se la Juve dovesse poi riuscire a piazzare il colpo Ikone, con la stampa transalpina e l'Equipe in testa che accusano addirittura di bracconaggio internazionale la società bianconera sostenendo come questo affare a parametro zero rappresenterebbe con ogni probabilità la parola fine al rapporto col Psg.

     

    TIRA E MOLLA IKONE L'ultimo atto della saga, per ora, è quello legato a Nanitamo Ikone, attaccante esterno classe '98 seguito da tempo dagli 007 di Fabio Paratici che sembrava ormai un promesso sposo della Juve. La dirigenza bianconera aveva temporeggiato prima di effettuare l'affondo decisivo, ben altri e i più importanti gli interessi in ballo attorno ad Edinson Cavani per urtare ulteriormente i già fragili nervi di Al Khelaifi e i suoi proprio quando l'asso uruguaiano sembrava finalmente aver convinto la dirigenza parigina ad aprire uno spiraglio per la cessione anche alla Juve, alle giuste condizioni. Poi la contromossa del Psg proprio verso Cavani con l'offerta di rinnovo, che non sembra aver sortito gli effetti sperati con il Matador che al contrario continuava a strizzare l'occhio a Juve, Atletico Madrid e Chelsea. E di conseguenza l'accelerata bianconera per Ikone, affare dato per fatto anche in Francia fino a ieri sera prima che proprio il Psg piazzasse la sua contromossa con un'offerta che potrebbe anche convincerlo a restare a Parigi.  In mezzo il disperato tentativo di inserimento per l'affare Dani Alves, qualcosa di più di una semplice manovra di disturbo.  

     

    GUERRA E BATTAGLIEUna rivalità che di fatto ha visto quale primo atto il blitz del Psg per Marco Verratti nel 2012, quando a suon di milioni il talento del Pescara venne soffiato a Juve e Roma dopo una corte di mesi. Un primo colpo in pieno viso in un momento in cui i bianconeri semplicemente non erano abbastanza competitivi per tenere testa alla prima era del nuovo Psg. Che ha sempre mal digerito prima i tentativi di Marotta e Paratici di soffiargli Adrien Rabiot con la complicità di mamma Veronique, per una guerra fredda scoppiata definitivamente con l'ingaggio di Kinglsey Coman da parte della Juve: a più riprese le due parti hanno provato senza successo a mitigare la questione, senta trovare mai la strada giusta nemmeno dopo la cessione del francese al Bayern Monaco. Inutili i contatti negli anni per parlare di Cavani prima del parziale riavvicinamento di queste settimane, così come è stato rispedito al mittente il sondaggio per Marquinhos in inverno. Diversa la questione legata a Ezequiel Lavezzi, per il quale il Psg non si sarebbe messo di traverso per un suo passaggio alla Juve a un prezzo di svendita nella scorsa sessione di mercato, con la Juve che ha poi preferito fare un passo indietro per scelte tattiche e progettuali. Ci sono poi quegli obiettivi comuni che hanno ulteriormente complicato un rapporto non facile, tra una Juve che pur arrivando prima si è vista poi sorpassare da un Psg dalle casse sempre piene e senza paura di spendere: emblematico il caso legato a Lo Celso, rischia di ripetersi la stessa storia nei prossimi mesi su ben altri parametri economici con Gabriel Jesus su cui la Juve è determinata nonostante l'ombra del Psg e (soprattutto) del Bayern Monaco. In tutto questo c'è anche da sottolineare il malcontento parigino nel non riuscire ad aprire, inevitabilmente, un canale privilegiato per arrivare non solo a Alvaro Morata quanto soprattutto a Paul Pogba. Io ti ascolto se tu mi ascolti, io ti aiuto se tu mi aiuti: un tira e molla continuo tra due società che per ogni passo avanti finiscono per farne due indietro. Tanti, troppi i pomi della discordia negli ultimi. Una pace servirebbe a tutti, ma amici Juve e Psg forse non lo saranno mai.

    @NicolaBalice


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