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  • Juve: una storia che si ripete

    Juve: una storia che si ripete

    • Giovanni Battista Terenziani

    Tra marzo e aprile, durante la scorsa stagione, la Juventus vinse 8 incontri consecutivi in campionato. Nello stesso periodo di quella attuale i bianconeri hanno la meglio sugli avversari da ben 6 gare di seguito e hanno quindi la possibilità di eguagliarsi o addirittura migliorarsi.

    Fiorentina, Inter, Napoli, Palermo, Lazio, Roma, Cesena, Novara. Fu questa la striscia di vittorie seguenti che la squadra di Conte infilò tra marzo e aprile nello scorso campionato. Catania, Bologna, Inter, Pescara, Lazio, Milan sono invece le compagini sulle quali la Vecchia Signora ha avuto la meglio in questa Serie A. Il ritmo che i campioni d’Italia mantengono in questo scorcio di stagione è devastante e quindi di fondamentale importanza per la vittoria dello scudetto. Risulta infatti difficile e stremante per le avversarie tenere il passo di una squadra che viaggia con una tale continuità. Questo soprattutto in un periodo del campionato nel quale si inizia ad intravedere il traguardo, le energie cominciano a calare e i punti in palio sono sempre meno quindi sempre più pesanti. A tutto ciò, sulle rivali, si va ad aggiungere anche un’importante  componente psicologica: in un momento in cui la concentrazione è elevata ormai da parecchi mesi, in cui spesso si sta disputando la fase ‘più calda’ delle competizioni europee oppure si è subito il contraccolpo psicologico dovuto all’eliminazione da tali manifestazioni, osservare che la squadra contro cui devi combattere non sbaglia un colpo è deleterio anche per il morale. Come dimostra la non casuale coincidenza con la passata stagione, questa capacità di essere così pronti fisicamente e psicologicamente in questa fase dell’annata potrebbe essere una prerogativa delle squadre di Conte. Non a caso all’inizio del 2012, come in apertura di 2013, la Juventus ha faticato dal punto di vista fisico e ciò l’ha costretta a perdere qualche punto di troppo e a non mostrare quella brillantezza nel gioco che invece è più solita proporre (si escludano le due gare di Champions contro uno straordinario Bayern e l’ultima sfida di Serie A con il Milan). Ciò è dovuto, anche e probabilmente, alla preparazione che il tecnico leccese effettua durante la sosta natalizia. Un tale programma di allenamenti potrebbe farsi sentire parecchio sulle gambe dei calciatori in un primo momento, ma poi, sul lungo periodo, dà i suoi frutti. I giocatori raggiungono il picco di forma in un momento chiave della stagione: proprio quando coppe europee e campionato raggiungono la loro parte cruciale. È vero che se si guarda alle sconfitte subite dai bianconeri contro il Bayern, la squadra di Conte sembrerebbe essere stata dominata anche dal punto di vista fisico, ma è già stato dai più sottolineato che la Juve pare ancore molto lontana sotto molti punti di vista dal livello delle super potenze europee. Le batoste di Champions non sono quindi, probabilmente, una questione solo fisica, ma molto più generale. Il reale problema di un tale tipo di impostazione della stagione è che, molto spesso, proprio tra gennaio e febbraio si disputano quarti e semifinali della Coppa Italia e quindi si rischia di dovere rinunciare a vincere tale competizione.

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