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  • Juvemania: la crisi ha cause precise

    Juvemania: la crisi ha cause precise

    Cosa dire? Niente. Un altro pareggio dopo una gara a lungo dominata. Un'altra occasione sprecata. Tante cose buone dalla sorpresa Lemina a Cuadrado, all'impegno di Zaza e di Dybala. Ma anche tanta fatica. Troppa. Tutti possono venire in questo momento alla Stadium e pensare, sperare di  portare a casa un buon risultato. Lasciamo stare la sfortuna, i legni, le parate di Leali. Anche il Frosinone ha avuto il suo palo e probabilmente un rigore non concesso. Parliamo del Frosinone, neo promossa, zero punti fino alla trasferta di Torino, in classifica. Del resto il suo allenatore si chiama Stellone, c'era da aspettarsela.
     
    La Juventus ha sciupato molto. Ma anche Allegri ha le sue colpe. Se in un tempo di gioco la Juve produce un solo tiro nello specchio della porta (traversa di Pogba) qualche cosa non gira, non quadra. I tiri a lato sono tiri sbagliati. E la Juventus ne ha prodotti troppi. Adesso in molti diranno che è una annata così, dove tutto gira storto e dove basta un episodio per sfasciare quanto di buono è stato prodotto in novanta minuti. Non esistono annate così. Certo la fortuna è un elemento imprescindibile. Ma esistono motivi precisi se la Juventus non rende come dovrebbe. Li conosciamo, sono stati scritti.
     
    Certamente la Juventus si riprenderà. Tra quanto non è dato sapere. Ma almeno contro il Frosinone il gioco si è visto. Ma ci sarebbe mancato che persino contro l'ultima in classifica non ci fosse stata superiorità di gioco. Eppure non è bastato. Quindi ognuno si prenda le proprie responsabilità. Tutti, senza eccezione. E' un andazzo che non può continuare. A cominciare dagli infortuni muscolari, ultimo quello di Zaza.

    Un caso? Forse. Ma se una Supercoppa (tra l'altro ancora non pagata, grazie al pacco cinese subito dalla Lega) compromette una stagione (in tema di infortuni) allora qualcosa non ha funzionato nella scelta delle date della preparazione (la Juve ha iniziato il ritiro il 16 luglio, fra le ultime, mentre l'Inter, pur non avendo impegni europei o la Supercoppa a inizio agosto, ha iniziato la preparazione il 5 luglio). Non ne valeva la pena. Non lo dico io. Lo dicono i fatti. Adesso la Juve in due gare, Napoli e Siviglia, ed è chiamata a non compromettere la stagione. Sarebbe un delitto

    Io mi rifiuto di dar credito alla storiella, alla leggenda metropolitana della maledizione di Allegri, nel suo secondo anno di attività in una società. Le ragioni sono altre: io credo che le ragioni vadano cercate non solo nel rinnovamento della squadra, ma anche in come la squadra è stata concepita. Ma che la linea di confine (in caso di ulteriori risultati negativi) possa essere ipotizzata dopo Inter-Juve è verosimile. A mio parere, ovviamente. 

    Altro da commentare francamente non c'è, a mio avviso. Pareggiare in casa col Frosinone è surreale. Nel mondo reale certe cose non accadono. Nel mondo reale raramente il campo dei campioni d'Italia diventa terra di conquista per chiunque. Tutti possono pareggiare o perdere, il Barça, distrutto dal Celta insegna. Ma la Juve distratta di questa stagione si sta abituando a certi risultati. Che Eupalla assista la Signora. Da sola, al momento, proprio sembra non ce la faccia .   


    RISPOSTE AI LETTORI  

    Almeno  leggete l'articolo per intero. Ho scritto che come approccio mentale (NON PER IL GIOCO, carta canta) questa Inter sembra simile alla prima Juve di Conte. E come quella Juve, non ha impegni europei. Cose che peseranno.  
     
    ANTONY:  Reputo anche io che Allegri stia sperimentando troppo. Mi auguro abbia definitivamente accantonato l'idea del trequartista. Ma una punta centrale con Pereyra e Cuadrado ai lati è una buona idea. A mio avviso. 

    AKKKILLE:  Se quella attuale è una grande squadra, se la tenga. La mia opinione è che le grandi squadre giochino meglio dell'attuale Juventus. Confido possa avvenire presto.  

    CABRINI: Cosa posso dire? Per il bene della Juve è auspicabile che Allegri cambi idea. Si ancori a un progetto variando poco. Serve continuità.  

    ANDREA THE ORIGINAL:  Non tutti la pensano come noi.
     
     

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