Niente. Non una squalifica, nè una multa. Ma neanche una reprimenda, o una tirata d'orecchie. Attendevamo, oggi, il dispositivo del Giudice Sportivo in merito al vergognoso striscione esposto sugli spalti dello stadio Dall'Ara durante Bologna-Juventus di venerdì sera. Ma niente, non abbiamo trovato alcun riferimento, rintracciando solo, alla voce Bologna, questa nota: "Ammenda di € 10.000,00 : alla Soc. BOLOGNA per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato alcuni fumogeni e petardi nel recinto di giuoco; sanzione attenuata ex art. 14 comma 5 in relazione all'art. 13 comma 1 lettere a) e b) CGS, per avere la Società concretamente operato con le Forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza".

Fumogeni e petardi dunque, ma sullo striscione neanche una parola. Ne consegue che, secondo il Giudice Sportivo, dottor Gianpaolo Tosel, in uno stadio italiano è lecito esporre uno striscione nel quale si invita (scherzosamente, per carità...) a bruciare i tifosi della squadra avversaria.

Esatto, proprio il Giudice Tosel, lo stesso che non più tardi di una settimana fa aveva multato la Juventus con 5.000 euro "per avere suoi (giovanissimi...) sostenitori rivolto ripetutamente ad un calciatore della squadra avversaria un coro ingiurioso" ("Oh, merda!, ndr). 

Si può discutere sulla correttezza della multa comminata alla Juventus. C'è chi si è schierato contro (la Juventus, "sconcertata", il suo allenatore Antonio Conte, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il ct della Nazionale Cesare Prandelli) e chi a favore (il presidente del settore giovanile e scolastico Figc, Luca Pancalli). Ma non si può discutere, crediamo, sul fatto che NESSUNA, ripetiamo, NESSUNA, decisione sia stata presa in merito all'enorme striscione che recita: "Per un caldo Natale, brucia un gobbo". E il Giudice Sportivo è lo stesso. Perché?