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  • Juvemania: cosa cambierà con Cavani

    Juvemania: cosa cambierà con Cavani

    • Andrea Bosco

    La rubrica si chiama Juvemania, ma in una serata nella quale la 'notizia' la sbatte letteralmente sul tavolo Francesco Totti, l'apertura non può che essere sua. E' una Roma che sta perdendo, contro un ottimo Torino, quella che si prende sulle spalle Totti. Una Roma che con la partita sta anche perdendo la possibilità di rimettere in discussione il secondo posto del Napoli. Ma Francesco Totti è un campione, un re. E, spiegava Jean Anouilh in Antigone: "I re hanno altro da fare che il patetico personale". Ci mette 17 secondi Totti per pareggiare la gara. Qualche minuto in più per mettere a segno il rigore vincente. Che deve fare un allenatore, che deve fare scelte, che lavora in prospettiva, al quale la presidenza della società ha chiesto un ricambio generazionale che la sprovincializzi? Che deve fare Luciano Spalletti con un 'convitato in panchina' che quando entra cambia sistematicamente il risultato? Hai un bel dire che gioca la squadra, che vince la Roma, non il singolo, che Totti è importante, ma che lo sono anche gli altri. L'abbraccio con il quale i compagni sommergono Totti, mentre  tutto l'Olimpico inneggia - anche piangendo di gioia - al suo immarcescibile campione, dice che tu, allenatore con la testa sulle spalle, devi fare un passo indietro. E devi sfruttare l'onda che monta. Perché la prossima ce l'hai con il Napoli, ancora in casa. E benché Sarri - dopo la squalifica- recuperi Higuain, sai che se vinci puoi minare le certezze di chi stai inseguendo. E se ce n'è uno che ti può servire su un piatto d'argento la vittoria è quello lì che dopo ogni gol si mette il pollice in bocca. Quello lì che a Roma è un re. Va per i quaranta, ma è ancora un giocatore: e che giocatore. Altro da scrivere non c'è: giù il cappello. E basta. 

    NE MANCANO QUATTRO - Madama dal canto suo vince in scioltezza. Tre pere alla Lazio e i punti di vantaggio sul Napoli restano nove. Ne fa due Dybala e uno dei suoi il croato 'brutto' Mandzukic, che ancora una volta apre la pista alla truppa. Nel primo tempo ne potevano mettere quattro, senza le parate di Marchetti. Pogba fa ancora una volta un partitone, pur fagocitandosi un gol che ha fatto venire in mente a quelli con i capelli grigi il 'famigerato' Calloni. La Juventus viene definita dai numeri: nelle ultime 24, ne ha vinte 23 e pareggiata una. Da nove gare non prende gol in casa. Ha la miglior difesa del campionato con appena 17 gol subiti. Giocano bene tutti: giocano a memoria. Dybala fa gol e magie. Compresa una volata di settanta metri verso la porta di Buffon per andare a stoppare un attaccante della Lazio. Pogba, Dybala, Alex Sandro e i soliti senatori: Buffon, Bonucci, Barzagli, Khedira, Lichtsteiner. E poi Rugani, sempre più sicuro, elegante, duro quando serve. Non c'era Lemina, c'era Hernanes. Che ha giocato in modo ordinato, ma al quale come hanno detto Bergomi e Caressa in diretta Sky, i tifosi non 'perdonano' la provenienza. Già, quel peso, quel macigno che la Federazione proprio non se la sente di rimuovere. Verso la fine della gara (facilitata tra l'altro dall'espulsione al 48esimo di Patric), lo Stadium esplode in un boato. Cosa è successo? Succede che il Genoa a Marassi ha infilzato l'Inter. Cosa che sgrana la classifica per i primi posti e confina i 'detestati rivali' all'Europa League. Adesso ne mancano quattro: come i punti che servono alla Signora Omicidi per mettere in bacheca il quinto scudetto di fila. Il difficile non è per questa squadra giocare e vincere. Il difficile sarà mantenere la concentrazione. Ma Allegri sta facendo buona guardia: in ballo ci sono uno scudetto e una finale di Coppa Italia. Domenica Madama va a Firenze, dove l'aria che tira non è buona dopo la sconfitta della Viola a Udine. Ma dove conta la 'tradizione'. Un manipolo di brutta gente, pseudo tifosi, insultando con cori razzisti i rivali toscani, ha fatto scattare la sanzione federale, con chiusura della curva : pena 'congelata' per un anno. Di questa gente la Juventus non ha bisogno. Brutta gente, da isolare. Perché per la Juventus, questa gente, è solo un danno. 

    UN SET PER IL NAPOLI - Il Napoli nell'anticipo aveva dal canto suo giocato a tennis con un Bologna sceso al San Paolo in infradito, lontano parente di quello che aveva costretto al pari al Dall'Ara la Juventus. "Voglio una risposta da uomini", ha detto a fine gara Donadoni. Chissà se l'avrà. A Napoli si è vista una squadra che mentalmente era già in spiaggia. Ma merito anche del Napoli. Merito delle sue 'riserve' Gabbiadini (la cessione del quale da parte della Juventus, io considero ancora un errore) e Mertens, autore di una tripletta e di un gol davvero straordinario. Il migliore a mio avviso del turno. A Roma Sarri riavrà Higuain, la sua 'arma letale'. Il Pipita contro l'ottavo re di Roma. Sarà una bella sfida. Con la Juventus spettatrice interessata. 

    GOL , RIGORI, ESPULSIONI - E' stato un turno con tanti gol. Tanti rigori (equamente distribuiti) e alcune espulsioni. L'attività del telecomando è stata frenetica, ma a occhio, non dovrebbero esserci stati errori. E nel caso, niente di clamoroso. Niente insomma a che vedere con il 'tuffo' truffaldino di Vidal in Germania, stigmatizzato dalla stampa, da Guardiola e perfino dai suoi compagni. Sempre a occhio, i polemisti dell'aria fritta non dovrebbero avere appigli sui quali pasteggiare. 

    MERCATO : MI DICONO CHE… - Spiccioli di mercato. Notizia già agli atti: Allegri resta e avrà un contrattone da 5 milioni di euro l'anno. Non ha chiesto carta bianca, ma la possibilità di 'rinfrescare' il centrocampo. Dove Lemina ha ancora poche gare per convincere ("Può diventare da Juve - ha spiegato Allegri - ma ha lacune tattiche"), dove Pereyra, al netto degli infortuni, ha fatto una brutta stagione, dove Asamoah è un giocatore a rischio causa infortuni, dove Hernanes non ha mai infiammato: né i tifosi, né la dirigenza, nonostante la fiducia accordatagli a più riprese. Quindi quelli che dovrebbero restare sono Pogba, Sturaro, Khedira, Marchisio e probabilmente il 'nei secoli fedele' soldatino Padoin. Puntuale in campo, un collante nello spogliatoio. Ovviamente il tormentone Pogba continuerà devastante e insopportabile fino all'inizio del prossimo campionato. Ma resterà. Tanto per essere chiari. A gennaio il Manchester City aveva offerto alla Juve 94 milioni di euro. Per noi è incedibile, ha replicato Marotta. Ma se volete, sentite il suo agente. Contattato, Raiola ha risposto: resta a Torino. Come è noto, Pogba ha un contratto che scade nel 2019. Per tenerlo, la Juventus farà lievitare - anche oltre i parametri fissati - il suo stipendio. E ovviamente stante i successi sportivi, anche gli stipendi degli altri avranno un ritocco. Sempre tenendo i conti in ordine, ma al rialzo. La rivista 'Forbes' ha incluso la Juventus al settimo posto tra le prime squadre al mondo, quanto a fatturato: 350 milioni. La stima per la stagione in corso è quella di scollinare i 400. Insomma un Pogba che resta farà gli interessi anche dei compagni. Ma le notizie, direte ? Una è questa: la Juve avrebbe chiuso in Brasile per Walace, per una cifra intorno ai 5-6 milioni. Walace è un mediano del 95' alto 1.88, con qualche similitudine con Pogba e molte con Emerson. Un regista arretrato che dovrebbe mettere una pezza all'assenza di Marchisio (ancora auguri) per il noto infortunio. Per Matheus Pereira, altro brasilero (del 97'), trequartista di prospettiva, la Juve è praticamente ai dettagli. Ma il giocatore prima di arrivare a Torino, sarà parcheggiato in una squadra 'amica' per una stagione. Arriverà Mandragora, che a mio avviso non andrà in prestito ma resterà. Anche perché sa giocare in due ruoli: mediano e centrale di difesa. Una fonte attendibile mi dice che Marotta starebbe chiudendo per Cavani. Sic stantibus rebus mi sento di dire che Marotta probabilmente dispera di poter tenere Morata. Ma visto che Cavani (definito dalla stampa francese "tecnicamente inadeguato al PSG") ama agire da prima punta e da solo, dovesse la notizia avere un fondamento, significherebbe anche che Allegri ha dato l'assenso a cambiare modulo di gioco. Due mediani, tre trequartisti, una punta. Quindi non uno, ma ben tre trequartisti: Berardi, Dybala e chi altro? Non lo so. Ma dovessi fare una ipotesi direi Bernardo Silva del Monaco. Giocatore a lungo seguito e al quale il Principato comincia a stare stretto. Mi ha chiesto un mio amico: e Bernadeschi? Piace molto ad Allegri, come piace ad Ancelotti, ho risposto. Ma la missione è davvero impossibile. I Della Valle non lo cederanno a meno di una offerta stratosferica. Ultima cosa: per via delle rose e dei giocatori che debbono provenire dalla Cantera, mi dicono che Filippo Romagna potrebbe passare direttamente dalla Primavera di Grosso alla prima squadra. Mi pare che non accada - in pianta stabile - alla Juventus, dai tempi di Galderisi. Ma potrei sbagliarmi. 

     

     

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