Calciomercato.com

  • L'analisi di Katia Serra: quest'Italia deve imparare a non distrarsi mai

    L'analisi di Katia Serra: quest'Italia deve imparare a non distrarsi mai

    Una Nazionale che non può prescindere dal giocare con intensità, che ha nella coppia d'attacco "ignorante" intraprendenza e sacrifico per la squadra, che trova nei cambi giocatori motivati,  che soffre le palle inattive contro e, a volte, perde concentrazione, ma continua a dimostrare tanto carattere.

    Partita subito all'attacco nei primi 15 minuti, tiene alto il ritmo, le punte sono abili a smarcarsi e giocare di sponda per i lanci in favore degli esterni, ci sono continui cambi di gioco, vengono create occasioni. Darmian e' cercato molto, un paio di volte anche da Chiellini, dalla parte opposta è Florenzi a innescare De Sciglio e dal recupero palla di Immobile su errore difensivo si crea la prima grande occasione che porta al tiro Marchisio arrivato a rimorchio.

    Poi la partita cambia in quanto il loro 4-3-1-2 e' solo ipotetico perché con lo spostamento di Amirguliyev in raddoppio continuo sulle punte si schierano con un 5-2-1-2 in fase difensiva con la marcatura a uomo di Dadasov su Pirlo rinunciando completamente a giocare. Questo atteggiamento prudente non viene ben interpretato dagli esterni che si fanno trovare spesso alti e marcati, non ci sono gli inserimenti dei centrocampisti e le punte tendono a ricevere palla in zona troppo esterna per riuscire ad andare alla conclusione.

    È Bonucci a diventare il regista della squadra alzando notevolmente il raggio della sua azione, sopperendo alla latitanza di Pirlo che non riesce a scrollarsi la marcatura asfissiante dell'avversario. Mancano gli spazi perché ci aspettano nella propria metà campo e si fanno trovare tutti sotto la linea della palla. Il punto di forza sono le palla inattive con cui creiamo due occasioni gol con Bonucci e Ranocchia e sblocchiamo la partita con Chiellini, lesto ad approfittare dell'errore in uscita di Agayev.

    Bravo il bianconero ad aggiustare con passi brevi la corsa e ritrovare la posizione per lo stacco vincente, dopo che inizialmente aveva anticipato il movimento di aggressione della palla. A inizio ripresa l'Italia torna ad alzare il ritmo di gioco, riesce a smarcare le punte in zona di rifinitura fondamentali per iniziare le azioni offensive della squadra e cercare la profondità sulle corsie esterne.

    Poi da una verticalizzazione di Bonucci, Zaza con coraggio si esibisce in una spettacolare rovesciata che termina a lato. Su azione manovrata sulla destra lo stesso attaccante del Sassuolo si divora una ghiotta occasione. In area di rigore la superiorità azzurra sulle seconde palle è evidente e, con la sostituzione di Dadasov con Huseynov Pirlo comincia ad avere più libertà d'azione e, con la consueta classe velocizza la manovra offensiva. Manca però il giusto cinismo in area. Poi viene sostituito e, come se il cambio involontariamente fosse associato alla fine della partita, un errore di Ranocchia provoca il corner da cui ne esce il gol del pareggio su altrettanto errore clamoroso di Buffon e Chiellini. Sono su questi cali di attenzione a livello difensivo che l'Italia deve migliorare ancora molto.
    quest'Italia
    Nel momento di maggior difficoltà è il suo condottiero Conte a prendere in mano la situazione, osando, inserendo Giovinco e passando a un più offensivo 3-4-1-2. Il piccolo juventino non solo fornisce l'assist per il gol partita di Chiellini, ma gioca con sicurezza e, con i suoi dribbling crea superiorità numerica e permette alla squadra di gestire al meglio le ripartenze. Gli è mancato solo il gol e, la traversa colpita, è la fotografia di un giocatore che si sente integrato nel progetto Conte, al di là del minutaggio concesso. Un impatto che ha tolto sicurezza alla reazione dell'Azerbaigian e ha permesso all'Italia di gestire i palloni in uscita con buona qualità.

    Katia Serra

    Altre Notizie