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  • L'incredibile vita del giramondo Falopa: dal Brasile ai segreti del calcio indiano

    L'incredibile vita del giramondo Falopa: dal Brasile ai segreti del calcio indiano

    • Gianluca Minchiotti
    Marcos Falopa è un giramondo del calcio, un vero globetrotter che può vantare un'esperienza che pochi altri possono permettersi di raccontare. Classe 1949, italo-brasiliano, Falopa (secondo da sinistra nella foto) è allenatore professionista di prima categoria UEFA Pro e Istruttore Tecnico della FIFA. Laureato in discipline sportive, con una specializzazione sul calcio presso l’Università di San Paolo in Brasile, la sua città natale, Falopa ha un curriculum impressionante. 

    Dal 1973 ad oggi ha lavorato per queste nazionali: Brasile Master (assistente tecnico fra il 1986 e il 1988), St. Vincent, Myanmar (Birmania), Oman, Sudafrica (Direttore Tecnico), Trinidad & Tobago (consulente). E per questi club: East Bengal FC in India, Nagoya Grampus in Giappone, TKC in Camerun, Al Khor in Qatar, Al Shabab negli Emirati Arabi, Al Manama in Bahrein, oltre che nel settore tecnico di Santos e Palmeiras in Brasile.

    Inoltre, come direttore tecnico della CONCACAF, fra il 1995 e il 2002 ha insegnato e sviluppato il calcio in Messico, Costa Rica, USA, Jamaica, Trinidad & Tobago, Barbados, Cuba, Haiti e Honduras. E come Istruttore Tecnico della FIFA ha allenato in diversi paesi in Africa: Angola, Mozambico, Guinea Equatoriale, Guinea Bissau, Capo Verde, Malawi, Sto Tome e Principe. 

    In Italia, nel 2011 ha svilupato il Progetto di Integrazione Sociale “Jabulani”, per gli extra-comunitari provenienti da Lampedusa.

    Ai microfoni di Calciomercato.com, Falopa parla in particolare del calcio indiano, salito di recente alla ribalta delle cronache sportive italiane per gli approdi di Franco Colomba e di David Trezeguet al Pune City. L'italo-brasiliano Falopa dunque è stato il primo a portare un pizzico di Italia nell'India calcistica, ancor prima di Colomba: "Quello indiano per certi aspetti è ancora un calcio semi-amatoriale, ma ci sono alcune società che hanno sempre più disponibilità economica. E credo che l'area, nel prossimo futuro, possa diventare molto interessante per il calcio professionistico". 

    "In ogni caso - prosegue Falopa - anche per allenare in India ci vuole molta determinazione e passione. E bisogna curare diversi aspetti della propria squadra, da quello nutrizionale a quello psicologico. E non mancano le tensioni e le partite che, per rivalità, non hanno nulla da invidiare ai grandi derby europei. A Calcutta, dove ho allenato, c'è una rivalità fortissima fra l'East Bengal Footbal Club e il Mohun Bagan, una rivalità che ha anche una matrice religiosa (da una parte gli indù dell'East Bengal, dall'altra i musulmani del Mohun Bagan). Dopo un derby di questi, mi è capitato anche di dover gestire dei dopo partita di tre ore, fra domande dei giornalisti e tifosi. Il pubblico e gli stadi? Lo stadio di casa dell'East Bengal può ospitare circa 25 mila persone, ma per i match di cartello c'è lo Yuva Bharati Krirangan, che può ospitare fino a 120 mila spettatori. Le persone che amano il calcio dunque ci sono, e sono in crescita, tanto che la Fifa sta programmando un Mondiale Under 17 in India per il 2018. Grande pubblico quindi, ma anche grandi distanze: spesso quando si va in trasferta si devono anche fare chilometri su strade accidentate, tanto che i giocatori arrivano allo stadio che a volte sono già sfiniti...". 

    Una miniera di aneddoti Marcos Falopa, che nel 1989 ha studiato a Coverciano con Alberto Zaccheroni e che ha un fratello, al 100% italiano, Renato Faloppa, che negli anni 70' giocò nel Lanerossi Vicenza con Paolo Rossi. Ma questa è un'altra storia, mentre un nuova avventura attende già, a breve, Marcos: "Sono in contatto con una nazionale centroamericana, vedremo se ci saranno sviluppi...".     
     

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