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  • L'insonnia di Pratto:|I tormenti di Malesani

    L'insonnia di Pratto:|I tormenti di Malesani

    Lo diceva Neruda, che di giorno si suda, ma la notte no. Però Renzo Arbore non allena e nemmeno fa il centravanti in cerca di gol. Quelli della notte, al Genoa, sono Alberto Malesani e Lucas Pratto. L’argentino ha deciso ai supplementari la sfida di coppa Italia con il Bari, capocciata di voglia di non arrendersi alle tante imprecisioni precedenti. Il mattino dopo, all’ultimo allenamento al Signorini prima della partenza per Cesena, dove oggi il Grifone svolge la rifinitura per adattarsi al manto sintetico del Manuzzi, il Cammello ha occhi assonnati. «Non ho dormito, quel gol per me è un’iniezione di fiducia. Sto lavorando molto, l’impatto col calcio italiano non è stato facile, ma mi sto inserendo. Ora pensiamo a Cesena, dove dobbiamo giocare con personalità». Concorda Malesani, che a sua volta ha occhi cerchiati. «Che si vinca o si perda, dopo una partita non dormo mai». E allora quant’è bello o’ café. «Scusate, me ne bevo uno prima di tutte le domande». Sorriso e risposte, eccone l’aroma, lunga sorsata. «Con il Bari abbiamo giocato male e sono mie tutte le responsabilità, perché ho cercato di usare un sistema di gioco mai utilizzato prima, il 4-2-3-1, pensando in maniera ottimistica che cambiando molto ma mettendo tutti nei loro ruoli antecedenti al mio arrivo qui si potesse fare bene. Invece no. Ma ho detto ai ragazzi: state sereni, è colpa mia. Credo che la gara abbia aperto gli occhi a tanti: la strada maestra è quella che abbiamo seguito finora, prima del Bari. E 12 partite sono niente, mi pare che le aspettative siano esagerate: non è che si può dare subito spettacolo e asfaltare l’avversario. Ripartiamo da Cesena, sfida dura in cui però possiamo fare il salto di qualità. Ma attenzione a dire che abbiamo solo culo, questo è un gruppo unitissimo, ha una grande anima. Sul piano del gioco siamo in ritardo, è vero, ma con il gruppo unito si va lontano. Poi, in 12 partite abbiamo fatto 21 gol, mica pochi. Se ne fai 2 a partita, fai strada. Ne abbiamo presi troppi, 17, lì si deve correggere, ma i dati sono buoni. E oggi si vive di pressing, pressione, densità, transizione veloce, tempo d’attacco. Tutti lo sanno, il calcio è cambiato in maniera pazzesca. Anche al Manuzzi sarà decisivo quello che si chiama timing, ciò che più abbiamo sbagliato contro il Bari: il tempismo sia in fase di possesso che non». Da trovare alla perfezione a Cesena, domani. Altrimenti rischia d’aver ragione Arbore, sai che stress quel giorno.

    Pomeriggio delicato per il Grifone in Emilia, confronto che può fare da spartiacque nella stagione, decidendo il futuro di molti. E, fuori causa Bovo, Antonelli e Zé Eduardo, da valutare Dainelli con Granqvist pronto («Bravo, si sta ricavando il suo spazio»), il dubbio principale è Caracciolo-Pratto: «Vediamo. Lucas ha fatto bene e in Andrea ho fiducia, gli ho detto che non ha nulla da dimostrare». Torna dal 1’ Palacio: «Un campione. E ora un leader. Basti pensare a quella palla che è andato a recuperare da terzino col Bari». Con lui Veloso: «Servirebbe farlo riposare, ma non c’è un sostituto pronto e non posso fare turnover su Miguel ora. Per essere un altro leader è sulla buona strada, un punto di riferimento come Kaladze». E come Frey, il quale dice: «È stata dura ma ce l’abbiamo fatta... bravi ragazzi! E complimenti anche alla Gradinata Nord che dal primo minuto all’ultimo ha sostenuto la squadra». Un aspetto che pure Malesani ha voluto sottolineare: «Abbiamo vinto con il cuore della squadra e dei tifosi, il clima della Nord. A Genova questo pubblico fa punti. E ci devono perdonare se abbiamo giocato male». Ancora, Constant dovrebbe rientrare al posto di Kucka. Sul secondo: «Deve stare sereno». Sul primo: «Ragazzi come Pratto e Seymour non sono stati presi per fare i titolari, ma per imparare. Come Jorquera, che mi piace molto, con tanti pregi e qualche difettuccio. Invece Constant è stato preso come titolare: sapevamo che è discontinuo, ma sta migliorando. Ed è fresco, come Caracciolo».

    Ko per un mese, invece, Antonelli. «Non voglio infierire su chi gestisce il campo, ma è indecoroso. L’infortunio di Antonelli è dovuto esclusivamente a quello». A Cesena si va sul sintetico, oggi prove di tocco e tacchetti. «Nella sosta abbiamo lavorato sul nostro campo che è simile, veloce. Lì si è allenato Frey con Spinelli. Ci prepariamo bene». Moretti aggiunge: «Sono curioso come tutti, sarà interessante questa esperienza. Gara difficile, dobbiamo cercare di trovare continuità, per consolidare la posizione in classifica». Ritorno a Malesani. «Finora dopo due vittorie abbiamo sempre toppato. Novara, Bari, a Cesena non dobbiamo toppare». Sa che nel calcio fa sempre presto a venire notte, meglio il giorno anche se si suda.

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