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  • L'Inter, Shaqiri e il fair play finanziario: ha ragione Montella?

    L'Inter, Shaqiri e il fair play finanziario: ha ragione Montella?

    Calciomercato.com ha chiesto all’Avv. e Agente Fifa Jean-Christophe Cataliotti, esperto di diritto calcistico e titolare dei corsi di Reggio Emilia per osservatori di calcio e intermediari (per info si rimanda al sito www.footballworkshop.it), e al Dott. Tommaso Fabretti, laureato in Economia e Management presso l’Università Politecnica delle Marche, un parere sulla campagna acquisti dell'Inter che ha sollevato alcune polemiche in riferimento ai parametri UEFA del fair play finanziario. In particolare la domanda di tanti, primo fra tutti Vincenzo Montella, è la seguente: come ha fatto l'Inter a prendere Shaqiri malgrado i debiti? 

    Posta la doverosa premessa che i conti si dovranno fare a fine stagione, cerchiamo di dare risposta al suddetto interrogativo mediante un'analisi delle finanze nerazzurre.

    IL BILANCIO: PROBLEMI IN VISTA IN OTTICA FPF - La società nerazzurra presenta un forte passivo di bilancio per la stagione 2013/2014 che si attesta su circa 85 milioni di euro, addirittura in aumento rispetto alla stagione precedente, in cui il “rosso” era di 79,9 milioni. Questa situazione negativa deriva in buona parte dalle precedenti gestioni societarie, con grandi spese non bilanciate da altrettanti ricavi. Alla luce di questa situazione, l’Inter è finita nel mirino della Uefa per quanto riguarda le nuove normative sul Fair Play Finanziario. Il regolamento stabilisce infatti che in ognuno dei periodi biennali 2011-2013 e 2013-2015 le società possono permettersi perdite massime totali di 45 milioni di euro, mentre nel triennio 2015-2018 ci si dovrà attenere alla soglia massima dei 30 milioni totali, per arrivare dal 2018 in poi a registrare tassativamente un passivo massimo annuo di 5 milioni. In questi primi anni di attuazione del regolamento le punizioni potranno essere mitigate, ma la società nerazzurra dovrà comunque cercare di rientrare nei parametri riducendo i costi ed aumentando i suoi ricavi.

    Un altro aspetto che ha richiamato l’attenzione della Commissione di Controllo della Uefa è quello relativo al monte-ingaggi: il FPF stabilisce che i costi per gli stipendi devono essere proporzionati sulla base dei ricavi totali conseguiti, ponendo una soglia ottimale del 55% come vincolo a cui attenersi per i club. Nelle ultime stagioni il monte-ingaggi dell’Inter si attestava costantemente ben al di sopra di tale cifra. Attualmente, dopo un deciso taglio dei costi, la società si sta avvicinando ai livelli di guardia consentiti, e dovrà quindi continuare su questa strada per non peggiorare la posizione agli occhi della Uefa.
     
    COME SONO COMPOSTI I RICAVI DELL’INTER? - Il trend relativo al fatturato nerazzurro è ormai da anni in calo dopo i ricavi da record registrati nel 2010, anno di grazia sia in ambito sportivo con la conquista della Champions League che finanziario. E proprio l’assenza dalla maggiore competizione continentale nelle ultime stagioni ha finito per pesare negativamente, con mancati introiti tra bonus Uefa e ricavi da biglietteria per circa 40 milioni annui. Come per tutte le società italiane, la principale voce relativa agli introiti è quella determinata dai diritti televisivi che pesano per circa il 50% del totale. Spiccano poi i ricavi commerciali, in cui troviamo le sponsorizzazioni principali fornite da Nike con 18 milioni all’anno fino al 2024 e Pirelli, il cui contratto da 14 milioni annuali in scadenza 2016 potrebbe non essere rinnovato per far posto ad un nuovo partner commerciale. La principale nota negativa si registra però alla voce dei ricavi comunemente denominati “matchday”, cioè relativi allo stadio. La tifoseria nerazzurra è primatista nei dati delle presenze totali dell’ultima stagione con una media di 46.000 spettatori a partita, pesa però il fatti di non poter ancora contare su uno stadio di proprietà che aiuterebbe il club a massimizzare i ricavi.

    LE STRATEGIE PER LA CRESCITA – La società nerazzurra si sta muovendo a livello di marketing per cercare di rafforzare il proprio brand oltre confine: il presidente Thohir ha posto come obiettivo principale la conquista di importanti quote di mercato sia negli Usa che, soprattutto, nei territori asiatici al fine di cercare di aumentare la propria forza contrattuale nei confronti degli sponsor e di incrementare il giro d’affari relativo al merchandising. C’è, infine, il sogno del nuovo stadio, un progetto ancora in fase embrionale ma che prima o poi andrà sviluppato con cura.

    I GIOCATORI IN PRESTITO: RISCATTO O NO? - Alla luce dei dati esposti, possiamo chiaramente evidenziare che i prossimi cinque mesi di campionato saranno fondamentali per l’Inter: la società sta puntando su giocatori di qualità arrivati momentaneamente in prestito per valutare se a fine stagione ci saranno poi i requisiti per il loro riscatto (che, nel caso di Shaqiri, sarà obbligatorio). Dal nostro punto di vista sarà fondamentale il raggiungimento del terzo posto, che aprirebbe dunque la strada ai fondamentali ricavi determinati dalla partecipazione alla Champions League. In caso contrario, l’Inter potrebbe essere costretta a rivedere i suoi piani rinunciando ad alcune delle sue stelle. Una situazione in piena evoluzione che terrà con il fiato sospeso i tifosi nerazzurri.

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