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    L’interesse del Milan e l’idolo Iniesta: niente ansia Shibasaki, arriva una big

    L’interesse del Milan e l’idolo Iniesta: niente ansia Shibasaki, arriva una big

    • Federico Zanon
    Volto da teenager, piedi fatati. Nel Giappone che ha sorpreso in Russia, che è andato a un passo dal sogno contro il più quotato Belgio, ha brillato la stella di Gaku Shibasaki. E pensare che il centrocampista che lo scorso maggio ha festeggiato 26 anni, il Mondiale, ha rischiato di non giocarlo. Prima le discutibili scelte di Halilodzic, che aveva altre priorità in mezzo al campo, poi l’infortunio al piede che gli ha fatto saltare le partite di qualificazione dello scorso autunno, infine la poca considerazione di Nishino. Il ragazzo uscito dalla Yamada High School, diventato grande con il Kashima Antlers, ha rischiato di guardare anche questa rassegna iridata in televisione, sul divano di casa insieme alla bella compagna Erina Mano.

    LA STELLA SPLENDE - Qualcosa, nelle settimane prima del Mondiale, è cambiato, il ct che ha vinto tutto con il Gamba, spedito nel mucchio con una bella pacca sulle spalle dalla JFA, la federazione giapponese, l’ha testato, ha parlato con lui e alla fine ha deciso di affidargli le chiavi del centrocampo, accanto all’intramontabile Hasebe. Facendo bingo al primo colpo. Shibasaki si è espresso sui livelli dei più grandi, alla regia d’applausi ha messo in mostra la personalità di un giocatore navigato. Sempre la scelta più logica, sempre con i tempi giusti, le sue prestazioni non sono passate inosservate anche ai club europei.

    MILAN, UN RICORDO - La carriera di Shibasaki è arrivata a un punto di svolta, il salto è dietro l’angolo. Il grande Mondiale giocato, la doppietta nella finale del Mondiale per club al Real Madrid con gli Antlers, il gol in Liga con il Getafe al Barcellona sono medaglie sul suo petto che vuole aumentare. Ai tempi di Honda il centrocampista che si ispira a Iniesta era finito nel mirino del Milan. Oggi, invece, sono club spagnoli e tedeschi, tra i quali il Borussia Dortmund, a contenderselo. L’ansia e problemi di stomaco dei tempi del Tenerife, nella sua prima avvenuta europea, sono un lontano ricordo, il bambino che ragiona come un adulto (così lo definì Ogasawara, ex centrocampista del Messina, nel 2013) ha le spalle più grosse. Ed è pronto per una grande.
     

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