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  • La Cina richiama gli investitori di Li: così il Milan rischia di finire a Elliott

    La Cina richiama gli investitori di Li: così il Milan rischia di finire a Elliott

    Sono settimane calde per il Milan. Sul campo, con il derby dopo la sosta per le nazionali che dirà molto del futuro della squadra e di Vincenzo Montella, ma anche in società. Il 18 ottobre, infatti, si terrà il Congresso del partito comunista cinese, che dovrebbe sancire nuove restrizioni agli investimenti all'estero. Blocchi che non dovrebbero riguardare Suning e l'Inter, ma rischiano invece di complicare la strada al club rossonero.

    'BUCO' DA 200 MILIONI - Secondo Libero, infatti, il governo cinese è pronto a chiedere agli investitori che hanno appoggiato Yonghong Li nella trattativa per l'acquisto del Milan da Silvio Berlusconi di far rientrare nel Paese asiatico le cifre versate. Circa 200 milioni di euro, arrivati dai fondi Huarong e Haixia, che creerebbero un buco non indifferente nelle casse della società di via Aldo Rossi, già impegnata a saldare il debito con Elliott. E, sempre secondo il quotidiano, proprio a Elliott rischia di finire la società, se Li non sarà in grado di trovare nuovi finanziatori. Per poi essere nuovamente messa in vendita.

    FORBES ATTACCA - Intanto, Forbes ha espresso diversi dubbi sulla solidità del presidente rossonero. Secondo la rivista economica, infatti, è improbabile che la ricerca di nuovi soci finisca bene, perché i nuovi proprietari del Milan non hanno le quasi illimitate risorse di Chelsea, Manchester City e Paris Saint-Germain. Per questa ragione, Rossoneri Sport Investment negozierà da una posizione molto debole.

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