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  • La Juve lo chiama, Pjanic risponde

    La Juve lo chiama, Pjanic risponde

    • Marco Demicheli
    Lo avevano chiamato, a più riprese. I tifosi, tanti, che fin qui non avevano visto il vero Miralem Pjanic. E anche la Juventus. Dalla dirigenza all'allenatore, tutti aspettavano una prova di qualità da parte dell'ex centrocampista della Roma, spesso invisibile in questo avvio di stagione. Nei minuti precedenti la partita contro il Chievo l'amministratore delegato bianconero, Beppe Marotta, era stato chiaro: "Se ci aspettiamo il salto di qualità da parte di Pjanic? Sì, sicuramente. Lui si è inserito con difficoltà". Detto, fatto. Pur in un pomeriggio non brillantissimo dal punto di vista del gioco, il bosniaco è riuscito a essere decisivo con il gol del 2-1 finale.

    SPRAZZI DI PJANIC - Un gol alla Pirlo, una rete arrivata come voleva Massimiliano Allegri: "Bisogna trovare qualche punizione in più perché con Pjanic sarebbe un bel vantaggio". Lo sapeva Mire, lui che studia come calciare le punizioni dai tempi in cui giocava al Lione con Juninho Pernambucano, un maestro in questa specialità. E infatti il fallo da cui poi è nato il gol se l'è andato a prendere da solo. Lui che non ha avuto dubbi, ha preso in mano il pallone, l'ha posizionato, e mentre contava i passi e sapeva già dove metterlo: dove Sorrentino non poteva arrivare. Un lampo di classe, un segnale. Da quando Allegri lo aveva spostato come mezzala destra il livello del suo gioco si era alzato, il gol è stato la ciliegina sulla torta. Per essere certi di aver trovato il vero Pjanic servirà ancora un po' di tempo e qualche altra partita di qualità. Ma in tanti alla Juve lo avevano chiamato: lui ha voluto rispondere così.

    @marcodemi90

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