Calciomercato.com

  • La lezione di Hoeness: condannato, va in carcere e chiede scusa. In Italia gli evasori fiscali fanno i furbi

    La lezione di Hoeness: condannato, va in carcere e chiede scusa. In Italia gli evasori fiscali fanno i furbi

    Caro Direttore Jacobelli, 
    "Dopo una discussione
    con i miei familiari ho deciso di accettare il verdetto della corte di Monaco , evadere il fisco è stato il più grosso errore della mia vita ".

    Con queste parole, Uli Hoeness , ora ex presidente del Bayern Monaco, ha dato un taglio netto alla vicenda in cui è coinvolto: sconterà la pena inflittagli di 3 anni e 6 mesi in carcere.

    Si parla di 27,2 milioni di euro sottratti al fisco tedesco nelle carte del processo a carico dell'ex giocatore bavarese, con un ulteriore stralcio di indagine che prevedrebbe il coinvolgimento di alcune banche svizzere.

    Persino il portavoce della Merkel si è espresso in merito dichiarando: "E' stato uno dei quei casi in cui lo stato di diritto ha fatto il suo corso e la decisione va rispettata" .

    Uli Hoeness ha dato dimostrazione di grande dignità mettendosi a disposizione della giustizia tedesca, a differenza di tanti indagati per frode fiscale nel nostro Paese che invece si vanno a difendere di fronte alle telecamere delle tv e si arrampicano sugli specchi pur di negare l'evidenza dei fatti.
    Penso a quello che sta accadendo a Siena dove la vicenda Monte dei Paschi ha travolto anche  il Siena calcio e la gloriosa Polisportiva Mens Sana.

    Avremo mai nel nostro Paese il coraggio di ammettere gli errori, pagare il debito con la giustizia e poi ripartire?

    Ne dubito altamente poiché la nostra mentalità si fonda troppo sugli espedienti e sullo sconto. Non è così che si acquista di nuovo dignità, serve una marcia che purtroppo lo sport italiano è posseduta da pochi.
    Mai come oggi quella frase di Franchi , che pronunciò durante una assemblea di fronte ai presidenti di serie D negli Anni Conquanta, è così attuale .
    Il Dottor Franchi parlava di correttezza, pretendeva bilanci in ordine e non ammetteva follie durante il calciomercato.

    Non conosco le letture di Uli Hoeness, ma credo che abbia ben presente chi sia stato Franchi. Noi italiani, invece, abbiamo in mente stereotipi di un livello molto più basso.

    Alessandro Chiari, Firenze 

    Altre Notizie