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  • La promessa di Buffon: 'Italia, ti porto io ai Mondiali. Giù le mani da Ventura'

    La promessa di Buffon: 'Italia, ti porto io ai Mondiali. Giù le mani da Ventura'

    "Italia, ti porto io ai Mondiali in Russia". Parola del capitano. Il portiere della Nazionale Gianluigi Buffon ha concesso una lunga intervisa a Tuttosport e Il Corriere dello Sport, nella quale promette ai tifosi che riuscirà a trascinare la squadra oltre gli spareggi: "Io devo portare l’Italia ai Mondiali e farò di tutto per riuscirci. Non per me, ma per l’Italia, per la nostra storia calcistica, per quello in cui crediamo e per l’importanza che ha il calcio. L’Italia deve andare al Mondiale".

    PARI A TORINO - "Se avessimo vinto sarebbe stato meglio, ma sarebbe cambiato poco nella lettura della partita. Se si ha l’ambizione di migliorare e di essere protagonisti dobbiamo analizzare una prestazione a prescindere dal risultato. E quella  non è stata l’espressione migliore della nostra squadra. E’ stata una partita strana perché nel primo tempo non abbiamo fatto male e anzi abbiamo creato 3-4 occasioni e concesso loro solo un tiro. Nella ripresa ci siamo impauriti e non capisco perché visto che loro giocavano sempre allo stesso modo. Se ci hanno creato dei problemi, la colpa è nostra. E’ stata tutta una questione psicologica e in situazioni come questa dovrebbero essere i “vecchi” a guidare gli altri".

    SENATORI - "C’è un bisogno immediato di risposte da parte nostra, soprattutto da parte di quelli con più esperienza. Fa parte delle responsabilità del nostro ruolo e non bisogna scaricare il barile addosso ad altri. Se sei considerato un veterano, un giocatore importante di una squadra, devi cominciare a fare il tuo, ad aiutare chi ha bisogno e poi vedrai che le cose andranno meglio".

    MALE I GIOVANI - "L’incoscienza aiuterebbe tanto, ma sta a noi più anziani dare una mano a chi non ha questa esperienza con un consiglio in campo o rischiando di fare una giocata in più anche a costo di prendersi dei fischi. Chi ha meno personalità e sfrontatezza va sostenuto. I percorsi sono sempre graduali e quando un ragazzo sta vivendo un momento di difficoltà nel proprio club, ci sta che arrivi in Nazionale senza più quelle certezze grazie alle quali si era conquistato un posto al sole. La maglia azzurra pesa e giocare una partita da 90’ con l’Italia non è mai facile".

    VENTURA - "Per un anno ci sono stati buoni risultati e si è vista una formazione che si stava evolvendo sulle ali dell’entusiasmo. Lo sport preferito nell’ultimo periodo è quello di attaccarlo e non lo trovo corretto perché, se per un anno sono stati apprezzati il suo lavoro e i cambiamenti che ha portato, non possono essere uno o due incontri a compromettere questo giudizio positivo. Non aver fatto una prestazione migliore contro la Macedonia e non aver conquistato i tre punti che volevano non può e non deve portare a sindacare sulla bontà dell’allenatore".

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