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  • Lazio, 11 abbonati: gli 11 motivi del flop

    Lazio, 11 abbonati: gli 11 motivi del flop

    • Luca Capriotti
    Inizio col botto... silenziato. La campagna d'abbonamenti della Lazio prende il via, o ritorna al via, per modo di dire. Nel primo giorno la società biancoceleste colleziona 11 tessere di abbonamento. Una miseria, che ha molti genitori. Ne abbiamo identificati 11, proprio come gli abbonati del primo giorno, eccoli:

    1) La forte delusione della stagione precedente. La squadra non è mai riuscita seriamente a risollevare le proprie ambizioni, in profonda crisi di gioco, convinzioni e risultati per praticamente tutta la stagione. L'arrivo di Inzaghi aveva leggermente aiutato il trend, ma non è bastato. E comunque non è stato neppure riconfermato (all’inizio).

    2) Le barriere ed in genere i provvedimenti considerati restrittivi dai tifosi. L'innalzamento di barriere nelle due curve dello Stadio Olimpico, sede della parte più calda del tifo, unita ad una serie di restrizioni e controlli serrati ha convinto i gruppi organizzati a dare vita ad una clamorosa protesta, con la diserzione completa dei settori di competenza, che ha trovato il suo culmine mediatico nei derby. E non si sa ancora quando troverà il suo punto d’arrivo.

    3) Un mercato invernale rinunciatario. Lo scorso gennaio, nonostante i risultati negativi, la società non ha investito sul mercato, dando la sensazione di aver abbandonato squadra e allenatore ad una triste sorte di anonimato. I tifosi non hanno, evidentemente, dimenticato.

    4) La questione giocatori-simbolo: tutti i giocatori più rappresentativi non sono certi di rimanere, ad essere ottimisti. Sono quelli a cui i tifosi sono più affezionati, per prestazioni e qualità: da Candreva a Biglia, passando per Marchetti, nessuno sembra voler abbracciare la causa biancoceleste ancora una volta, almeno con granitica certezza.

    5) L'addio di Klose. Altro giocatore icona, altro addio con i piatti lanciati fuori dalla finestra. Proprio nella partita del suo addio all'Olimpico, Klose fa scoppiare il caso: il presidente Lotito non gli ha mai proposto il rinnovo. Rettifiche, comunicati, oramai il danno è fatto: a tutti i tifosi della Lazio sarebbe piaciuta una permanenza di Klose, magari come bomber di scorta e di lusso. Per non parlare della caccia al suo erede: per ora neppure l’ombra è arrivata a Formello.

    6) Le tempistiche degli acquisti. Uno dei motivi principali dell’addio di Bielsa, gli acquisti-fantasma non hanno di certo invogliato i tifosi della Lazio. I nomi sul tavolo, più vicini, da Enner Valencia a Rodrigo Caio, passando per Jardel e Lukaku (non Romelu ndr), non sono in grado di accendere la piazza.

    7) Il ruolo di Lotito in Federcalcio. Arrivato al vertice del calcio, Lotito è sembrato, a molti tifosi, più seguire la Nazionale che occuparsi e preoccuparsi di quel che concerne la Lazio. Tanto da arrivare ad affermare di aver sentito Bielsa, l’allenatore su cui si sarebbe dovuta fondare la rinascita, un paio di volte. Troppo poco, per l’onnipresenza azzurra degli Europei 2016.

    8) Il ruolo di Lotito in Lega. Mentre gli altri club alle assemblee di Lega trattano Higuain, il presidente Lotito sembra molto lontano dalle trattative galattiche. Si accontenta di continuare a chiedere 25 milioni per Candreva, e godersi il suo potere politico, senza che si specchi nel potere sul campo.

    9) Le insubordinazioni in serie. L’attaccamento alla maglia va sicuramente dimostrato in tanti modi, ma non è cosa che si possa insegnare ai tifosi, dal momento che ne sono gelosi e consapevoli portatori sani. Le insubordinazioni di Keita e Felipe Anderson, prontamente rientrate, hanno contribuito a creare un’immagine anarchica e nebulosa della progettualità biancoceleste, nonostante si sia “solamente” (o “già) al 19 luglio.

    10) Il rapporto oramai più che logoro, super-logorissimo, tra la presidenza Lotito e la piazza. La piazza l’ha oramai, nella stragrande maggioranza, destituito di ogni credibilità. Lui ne risente, ma ancora di più ne paga le conseguenze: l’appeal tra la società, la dirigenza ed i tifosi è ridotto ai minimi termini, ovvero sottozero.

    11) Bielsa. Il mancato arrivo dell'allenatore argentino, ribattezzato Bielxit dai più propensi a scherzare, ha decurtato ulteriormente il morale già zoppo dei tifosi della Lazio. Forse Lotito sarà “più matto di lui”, come ha scherzosamente (più o meno) dichiarato a Repubblica, ma sicuramente il danno d’immagine e di prestigio è immenso, quasi inestimabile. La Lazio è stata doppiamente sulla bocca di tutti: per l’arrivo di Bielsa, e per il suo prematuro addio. La domanda, “Ma Bielsa???”, riecheggia tra le mura Aureliane, e poco importa, a questo punto, che Inzaghi sia stato confermato. Quel che conta, per i tifosi della Lazio, è l’ennesima, amara delusione. Per tutti, ma non per 11 tifosi. Che forse, durante questa estate tragicomica, erano in vacanza.

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