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  • Lazio:| Quarantatré partite, e sentirle tutte

    Lazio:| Quarantatré partite, e sentirle tutte

    • M.A.

    Se per Inter e Napoli si può parlare di riserva, la Lazio di Vladimir Petkovic sembra essere rimasta proprio a piedi. I biancocelesti sono quelli che stanno pagando di più gli impegni infrasettimanali d’Europa. Finora hanno giocato 43 partite, quasi un campionato e mezzo. Con un organico che tuttavia non sembra poter competere alla lunga sui tre fronti. Messa da parte la finale di Coppa Italia, l'aver continuato l'avventura in Europa League da un lato ha compensato le delusioni di campionato, ma il tesoretto che i biancocelesti avevano raccolto (ricordiamo che fino al 19 gennaio la Lazio era arrivata a -3 dalla Juve) è del tutto compromesso e ora le speranze di ottenere quel terzo posto ambito da anni diventano sempre più flebili.

    La sconfitta in casa con la Fiorentina è solo la punta dell'iceberg di un periodo nero coinciso con gli infortuni di Klose, Mauri e Konko. Senza il tedesco la Lazio ha vinto una sola partita di campionato delle ultime 8 a disposizione. Tanto per azzittire tecnico e presidente che continuano a ripetere che 'la Lazio non è Klose-dipendente'. In attacco Floccari sembra abbia esaurito la vena e se pensiamo che il rientro del bomber teutonico avverrà tra non meno di un mese, per Petkovic diventa obbligatorio escogitare nuove soluzioni se non vorrà corre il rischio di rendere fallimentare il suo primo anno biancoceleste. In verità ci sta provando, ma con la penuria di uomini a disposizione non è semplice.

    Il mercato gli ha regalato Pereirinha (discreto sostituto di Konko), e Louis Saha ma impiegato dal primo minuto. A poco o nulla sono serviti i rientri di Ederson dal lungo infortunio, e di Onazi dalla Coppa d'Africa. Il brasiliano ha deciso l'andata europea a Stoccarda, ma con i Viola ha fatto cilecca. Il crollo coincide anche con un Hernanes inspiegabilmente tornato ai bassi livelli dell'ultimo Reja, di una difesa che tra Biava, Dias e Cana ha incassato 22 reti in 16 partite. Troppe per chi vuole aspirare alla Champions. Fortuna per Vlado (o sfortuna, dipende dai punti di vista), che alle debalce di campionato stia coincidendo una delle migliori Lazio degli ultimi dieci anni in Europa. Anche in questo i biancocelesti si dimostrano la squadra meno italiana di Serie A.

    Mancano ancora 10 partite alla fine del campionato e occorrerà recuperare prima che sia troppo tardi. A partire da Torino. A meno di un clamoroso cambio di rotta: puntare tutto sulle coppe. Pazzia? Per Petkovic sì: 'Non molliamo niente - tuona il tecnico bosniaco - e non abbiamo bisogno di certe polemiche'. Sarà, ma il rischio di restare con un nulla di fatto è dietro l'angolo.

    (L'Unità)

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