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  • Lazio-Bayer Leverkusen 1-0: MATCH ANALYSIS

    Lazio-Bayer Leverkusen 1-0: MATCH ANALYSIS

    La Lazio mostra il meglio di sè e della scuola tattica italiana battendo nella gara d'andata dei playoff il Bayer Leverkusen. Pioli vince alla distanza in una partita in cui i suoi sembravano destinati a calare proprio sul lungo periodo, proponendo una squadra compatta e concreta in cui i meriti dell'allenatore sono evidenti: indovina la scelta di Keita nel cambio forzato di Klose e presenta una ampia affidabilità anche cambiando Onazi con Milinkovic-Savic.

    TATTICA - La compattezza del 4-3-3 laziale è premiata dall'1-0 finale. Fasce bloccate grazie all'apporto delle "ali" Felipe Anderson e Candreva che si sacrificano in ripiegamento. Klose (e poi, soprattutto, Keita) unica punta a fare da riferimento. Pacchetto centrale sempre in superiorità con Parolo - Biglia - Onazi (poi Milinkovic-Savic) difesa retta centralmente da De Vrij (Gentiletti nel finale) e Mauricio. Dall'altra parte il 4-2-3-1 del Bayer Leverkusen è costretto subito a fare i conti con la ottima serata della difesa laziale: arriverà al tiro nello specchio solo 2 volte e sarà costretto immediatamente a invertire le fasce tra Bellarabi e Son Heung-Min (tolto già alla fine del primo tempo per manifesta inferiorità contro un Lulic che non gli dà spazio, mentre dall'altra parte Basta soffre un po' di più).

    VELOCITA' - E' l'apporto di Keita che entra nella ripresa al posto dell'infortunato Klose a cambiare la partita. Perchè la Lazio soprattutto nei primi 20-25' della ripresa dà campo al Bayer e sembra cedere, ma ogni volta che riparte, Keita è una spina nel fianco. Le sue progressioni al 46' e al 63' mettono in difficoltà la difesa mentre alla 72' il suo tiro è bloccato. Il gol al 77' è invece un capolavoro di velocità. Keita è stato il giocatore più veloce in assoluto con progressioni a 32,3 km/h (Bellarabi si è fermato a 32,1 e Candreva a 30,9) nonostante abbia corso pochissimo: solo 3,5 km che anche raddoppiati (ha giocato solo 45') sarebbero stati inferiori rispetto ai compagni che hanno faticato per almeno 8 km a testa. Per questo il cambio con Klose, più mobile (4,5 km percorsi) ma lentissimo (25,5 km/h) è stato decisivo nell'economia di una squadra che ha scelto sapientemente di puntare sulle ripartenze. E i due in futuro potrebbero anche risultare complementari in partite che necessiteranno di una diversa interpretazione.

    RESISTENZA - E' quella che la Lazio ha opposto per i primi 25 minuti della ripresa quando il Bayer è cresciuto e i biancocelesti hanno dovuto oltremodo compattarsi pur concedendo metri. In questa fase si concentrano maggiormente i falli (ben 5 in 25 minuti ovvero 1 ogni 5': un indice raddoppiato rispetto ai 9 totali nell'arco dei 90' di gioco) ma la squadra regge anche grazie alla capacità di alzare il livello agonistico (ammonito Mauricio, in precedenza nel primo tempo stessa sorte a Onazi). Calhanoglu è il giocatore più ispirato ma si vede solo su punizione al 60' prima di vedersi annullato il gol al 69'. Quando la Lazio rialza la testa Keita diventa decisivo e il finale è una facile pratica da sbrigare.

    Una Lazio da applausi. Che senza fronzoli ma con grande concretezza vince una partita giocata con grande concentrazione tattica in maniera davvero encomiabile.
     

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