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  • Lazio, ricordi? 'Chi non ci crede resti a casa...'

    Lazio, ricordi? 'Chi non ci crede resti a casa...'

    • Marco Anselmi

    Difficile ma non impossibile, anzi possibile ma solo per chi ha la voglia e la determinazione per credere che l'impresa sia possibile. La Lazio oggi si gioca qualcosa in più di una semplice qualificazione, perché quello che si è materializzato ad Istanbul non può essere definito una semplice sconfitta. L'arbitro e i suoi collaboratori hanno fatto il bello e cattivo tempo, e con la complicità di una squadra un po' distratta si è complicata una qualificazione che sembrava a portata di mano.

    Da parte di molti - ma non di tutti - c'è la sensazione che l'impresa contro il Fenerbahce sia possibile. Un gol nella prima mezz'ora e poi si vedrà il da farsi, si profetizza. I giocatori hanno la determinazione giusta, lo si evince dalle loro dichiarazioni, che non possono essere soltanto di facciata. L'ambiente che circonda la squadra sembra andare nella giusta direzione; ora sarà il campo a parlare ma, parafrasando le parole le parole di Simeone nell'anno dello scudetto, 'chi non ci crede resti a casa'. Quell'anno le parole del centrocampista biancoceleste furono il presagio di un grande trionfo. Per questo giocatori tecnico e tifosi hanno il diritto ed il dovere di crederci.

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