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  • Lazio, Petkovic:| Primo derby, banco di prova

    Lazio, Petkovic:| Primo derby, banco di prova

    • M.A.

    Il viatico verso il derby non è quello immaginato da Vladimir Petkovic. La pesantissima sconfitta di Catania, la squadra apparsa molle e senza identità, gli errori commessi, le prime critiche sulla conduzione tecnico-tattica. Tutto questo proprio nella settimana più delicata e attesa, quando servirebbero serenità e concentrazione. Per l'allenatore di Sarajevo si avvicina il battesimo del derby e sarà una giornata molto speciale, l'esame più difficile da superare della sua carriera. Già nel ritiro estivo ad Auronzo ha imparato a conoscere cosa significhi, per il popolo laziale, la sfida contro i giallorossi. Battere la Roma, era la frase più ricorrente che si sentiva rivolgere ogni qualvolta incontrava dei tifosi, per strada, davanti all'albergo, al campo d'allenamento. Più che una frase d'incoraggiamento, battere la Roma, rappresentava, e rappresenta, soprattutto in questi giorni di avvicinamento, una vera e propria parola d'ordine.

    L'aplomb di Petkovic è quello di un allenatore freddo, di una persona che sa nascondere bene le emozioni. Da illustre sconosciuto, appena arrivato alla Lazio, ha riscosso consensi e applausi. La squadra che vince, il calcio propositivo, la fiducia in alcuni giovani, la classifica positiva che sorride. Bravo nel modellare, alle sue idee calcistiche, il nuovo assetto della Lazio che è poi, negli interpreti, è la stessa squadra che allenava Reja. Ora, però, il lavoro diventa più complicato, sia perché il momento felice è terminato, sia perché c'è una crisi da gestire e superare. La prima della sua breve avventura sulla panchina biancoceleste. Peccato che il periodo negativo coincida con l'avvicinarsi del derby, con la Roma che sogna il sorpasso in classifica. Ma lo spessore degli allenatori più bravi si vede proprio nella gestione delle situazione più dure perciò domenica, la grande sfida contro i giallorossi, sarà il vero banco di prova per verificare il peso specifico di Petkovic.

    La squadra è tornata da Catania con le ossa rotte, minata in qualche certezza, con evidenti difficoltà mentali e, per qualcuno, anche fisiche. Basteranno pochi giorni per recuperarla? Dovranno bastare. E il tecnico lo sa bene. Si prospetta un battesimo di fuoco e lui dovrà farsi trovare pronto, presentando in campo una formazione rivitalizzata sia fisicamente, che psicologicamente dopo intensi giorni di lavoro sul campo e nello spogliatoio. L'appuntamento di Europa League, che viene visto con un ostacolo nella marcia di avvicinamento alla grande sfida di domenica, potrebbe diventare anche un'occasione da sfruttare per ricompattare una squadra che deve ritrovare alcuni valori persi, come l'umiltà, la rabbia agonistica, la concentrazione e la voglia di vincere. Tutte caratteristiche mancate nell'incontro perso malamente a Catania. Giovedì sera, nella gara di ritorno contro il Panathinaikos all'Olimpico, diventerà necessario un ampio turn over in modo da preservare gli elementi migliori e quelli un poco affaticati per il derby di San Martino.

    Dopo la disfatta del Cibali, il tecnico svizzero è apparso un po' disorientato dal comportamento dei ragazzi. Ieri li ha voluti nuovamente in campo per un duro faccia a faccia e per parlare delle due partite racchiuse nello spazio di tre giorni. L'idea del tecnico è quella di schierare una formazione per la Coppa e un'altra per il campionato. Contro la Roma potrà riavere Klose al centro dell'attacco, un campione che ha pesantemente inciso nei derby dello scorso anno. E conta di riavere anche l'acciaccato Hernanes per restituire un pizzico di fantasia alla manovra. Ma quello che conterà maggiormente sarà l'aspetto mentale della squadra, mancato completamente domenica al Cibali. Nella gara contro i giallorossi, l'esordiente Petkovic, si giocherà molto della sua credibilità di tecnico importante e rampante. In genere gli esordienti sono fortunati...

    (Il Messaggero)

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