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  • Lazio, Reja:| Auguri che sanno d'Europa

    Lazio, Reja:| Auguri che sanno d'Europa

    • M.A.

    Buon compleanno, mister Reja. Esattamente due anni fa, il 14 febbraio 2010, iniziava l'avventura del tecnico goriziano sulla panchina della Lazio. Solo due anni, ma sembra una vita. E com'era dura, la vita, quando Reja arrivò al capezzale di una Lazio moribonda, con la serie B dietro l'angolo. Oggi è tutto diverso: il presente si chiama Europa League, ma anche terzo posto in campionato che può significare un futuro in Champions. Giovedì la Lazio sfida l'Atletico Madrid, gara che rievoca i grandi match internazionali di fine anni '90. Comunque vada, è già un traguardo storico. Perché nell'era Lotito mai la Lazio aveva scollinato la prima parte di una competizione europea, fermandosi sempre alla fase a gironi sia in Champions che in Europa League.

    Un piccolo-grande traguardo che spinge questa Lazio a fare ancora meglio oggi e a sognare per il domani. E il terzo posto riconquistato in campionato è una iniezione di fiducia incredibile. Del profilo europeo della Lazio, presente e futuro, Reja ha parlato a Lazio Style Radio. Nonostante le difficoltà (tra infortuni e maltempo, pure ieri allenamento al Mancini Park Hotel) il tecnico ha fatto una grande professione di ottimismo. Fiducia che gli deriva anche dall'amore (finalmente) sbocciato con la tifoseria laziale. Ci sono voluti due anni, ma alla fine da testardo goriziano l'ha spuntata lui. Dalla diffidenza iniziale nei suoi confronti si era passati a un amore condizionato dopo la vittoria d'autunno nel derby. Adesso da quello condizionato si è passati ad un amore vero e incondizionato, figlio dei risultati straordinari che l'allenatore sta ottenendo nonostante gli infortuni continuino a falcidiare il suo gruppo e nonostante la società non gli abbia regalato i rinforzi necessari nel mercato invernale.

    'Il fatto di essere in sintonia con la gente è sicuramente importante, perché trasmette serenità a tutto il gruppo - il Reja-pensiero in proposito -. Per quanto mi riguarda i complimenti mi creano anche un certo imbarazzo. Se la squadra va bene il grosso del merito è sempre dei giocatori piuttosto che dell'allenatore'. Ma poi, con orgoglio, ha sottolineato: 'Da quando ci sono io questa squadra ha mantenuto una media da Champions'. Vero, perché in due anni di Lazio la media-punti di Reja è stata da primissimi posti. 'Se continuiamo così quest'anno ce la possiamo fare. Per il terzo posto serve arrivare a 67-68 punti, se manteniamo la nostra media nelle restanti 15 partite è un obiettivo alla nostra portata'.

    (Gazzetta dello Sport - Edizione Roma)

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