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  • Laziomania: Cardelli, gli indignati da tastiera e una favola bella

    Laziomania: Cardelli, gli indignati da tastiera e una favola bella

    • Luca Capriotti
    Plotoni di indignados fanatici: tutti in fila a destra. Plotone dei difensivisti lotitisti: si vada da quella parte, grazie. Plotone di chi cerca di contestualizzare. Ah no. Nessuno? Il calcio è un gioco meraviglioso, ma anche permeabile, quasi sempre, rispetto alle mode e ai mood del momento. Il foltissimo partito, fortemente meritocratico per bile emessa, degli Indignados da tastiera ha colpito anche il caso Cardelli, il giovane difensore della Primavera che ha mollato il calcio nel nome di qualche ingiustizia rimediata, un sogno infranto, un altro sogno nato (va comunque negli Stati Uniti a studiare, vale la pena ricordarlo). E il coro degli altri ex Primavera, frenati dall'imbuto feroce che, dal settore giovanile, porta in prima squadra, ha ribadito il concetto: alla Lazio gli stranieri godrebbero di un trattamento di favore. Che il ds Tare abbia qualche tendenza esterofila pare abbastanza chiaro, altrettanto che, anche per esigenze, anche per accidente, qualche Primavera alla Lazio un segnetto lo lascia (l'ultimo Lombardi, contro l'Atalanta). Il discorso è ampio e molto stretto:ampio perché forse non riguarda solo i calciatori, stretto perché forse riguarda più da vicino la Lazio. A cui si possono fare molte accuse: le altre squadre della regione spesso in ambito giovanile gli infliggono sconfitte assurde da giustificare, l'Urbetevere rifila 8 gol alla Lazio. E questo è molto grave. Tempo fa un allenatore di settore giovanile biancoceleste pare si sia sfogato: "Ma perché altre squadre dilettantistiche nella regione devono avere così tanti giocatori migliori dei miei?". Indignati di tutto il mondo Lazio, a raccolta intorno a questo nuovo grumo polemico? No, anche perché, come nella storia di Cardelli, da vittima si può rimanere prigioneri del ruolo, ed essere anche presi di mira dagli indignati al contrario, che accusano: forse eri scarso, forse non puntavano su di te. Quindi ricapitolando. Indignati contro la Lazio. Indignati contro Cardelli. Indignati contro il sistema calcio. Più quello che interviene in radio per indignarsi con tutti che fa pari e patta con la bile almeno per 5 minuti. Però a noi una grossa voglia rimanere. Facciamoci tutti una grossa boccia di empatia ogni tanto, e poi iniziamo con le analisi. Analisi, non gli attacchi isterici. Questa benedetta empatia non è un pericolo. Per i giornalisti dovrebbe essere un obbligo. Per gli altri, consegnare a Cardelli qualcosa di meglio qui, al suo ritorno, è una favola bella, che ieri ci illuse. Ma che oggi ancora m'illude, o Cardelli.

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