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    Laziomania: come si fa a giocare il derby senza 'veleno'?

    Laziomania: come si fa a giocare il derby senza 'veleno'?

    • Luca Capriotti

    Come si fa a giocare un derby senza "veleno"? Chiedere alla Lazio di Inzaghi. Difficile pensare ad una partita giocata male, interpretata peggio. La peggiore Lazio stagionale nelle prestazioni dei singoli e nella mollezza del collettivo. Non il peggior derby: per qualche motivo oscuro, Inzaghi studia la Roma, ma non riesce ad impedire il patatrac. Nel derby degli episodi, la Roma ha fatto di tutto per creare i presupposti per fare male. Dall'altra parte, Inzaghi mette dentro la solita Lazio, i soliti meccanismi, triti, ritriti, iper conosciuti da tutti.

    La Lazio non sa rinnovarsi, non riesce a trovare nuove soluzioni. Ha studiato dal Bologna come si batte la Roma, mentre è la Roma a giocare come il Bologna. Corta, sempre prima sul pallone, perennemente pericolosa in contropiede.


    Gli interpreti della Lazio sono spariti, evaporati. Bastano 20 minuti buoni, e la Lazio sparisce. Ma non è la prima volta in questa stagione, e riesce difficile dire che Luis Alberto non si meriti di restare qualche partita in panchina. Quante volte deve sparire prima di sparire in panchina? Questa è una scelta dura: Inzaghi dovrebbe cominciare a fare delle scelte serie. 

    Caicedo ora non può rimanere in panchina. Correa meno che mai. Ma non è tanto il rendimento dei singoli ad essere poco ambizioso e in riserva, è il respiro stesso della squadra.


    Cosa ha trasmesso il mister ai suoi? Questa Lazio piccola è quella che voleva vedere? Questa Lazio senza voglia, senza mordente? Quando poteva ammazzare sportivamente la Roma, nella peggiore delle tradizioni l'ha risorta. Poi la partita sembra scritta da un maestro del thriller, sembra sempre la stessa pappa: il gol subito sul finire del tempo, il pareggio che riaccende le speranze (forse nemmeno meritato), nemmeno il tempo di rimettersi bene in campo che la Roma ripassa (a proposito di singoli, qualche portiere mi ha scritto, dopo la punizione di Kolarov. Qualcuno ha sbagliato di brutto, eh Thomas?).


    Ora i sassolini dalle scarpe sono tutti per terra, tolti. Sapete cosa rimane? Una strada difficile davanti, che  presuppone scelte complicate, una creazione seria di identità senza aver tremante timore di rivolgersi ai nuovi. Berisha, Correa, perfino Caicedo (vogliamo provocare, ma forse nemmeno troppo). Ora il derby è finito, i cocci sono per terra. Di irreparabile non c'è niente, ma bisogna ripartire dal match contro il Genoa, riannodare i fili da laggiù. Ora il derby è finito, la rabbia rimane: come si fa a giocare un derby così brutto? Eppure la Lazio non è questa. Ora la domanda la facciamo ad Inzaghi: come si fa a rinnovare la squadra senza perdere l'identità, il bel gioco, i migliori interpreti? Dalla risposta a questa domanda dipenderà il resto della stagione della Lazio. 


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