Calciomercato.com

  • Getty Images
    Laziomania: l'estate guardona a pesca con Tare (e il papà di Milinkovic)

    Laziomania: l'estate guardona a pesca con Tare (e il papà di Milinkovic)

    • Luca Capriotti
    Sono due le situazioni che rappresentano al meglio l'estate romana in casa Lazio: i Mondiali e la querelle Acerbi. Che per un difensore del Sassuolo, seppur in orbita Nazionale, si debbano fare tante storie, è sintomo del solito modo un po' rigido di approcciare a certe trattative proprio di Lotito: quando ha in mano il sì del giocatore, tende a forzare verso il basso il prezzo (cosa che fanno tutti, vero Juve con Milinkovic?)

    I Mondiali sono la perfetta rappresentazione di un'estate guardona: mentre dall'altra parte di Roma Monchi praticamente mette sotto contratto tutto ciò che si muove, la Lazio, silenziosa, avvia una fase di stalking che si protrarrà fino alla fine del mercato (più breve, come un amore estivo). Tare è acquattato nell'ombra, snocciola un rosario di nomi che sa che non arriveranno, mentre prepara altri acquisti. Nulla di nuovo sotto al sole, rinnovo il mio invito ad aspettare, anche se un po' di frustrazione sale come il suddetto sole di mezzogiorno. Fateci caso: le altre o si sono già mosse, o si guardano i Mondiali, o, sono la Roma e comprano tutti. Quindi non agitiamoci troppo, che fa pure caldo, sennò facciamo scoprire Tare, che sta aspettando la preda. Non fate come facevo io quando papà mi portava a pesca: parlare ad alta voce e tirare cose in acqua fa innervosire i pesci, li fa rintanare. Tare è come mio padre: ad un certo punto mi dava qualcosa da fare sulla terraferma (come la trattativa Acerbi), mentre lui si inabissava in silenzio, ad osservare gli scatti silenziosi della canna da pesca (velo pietoso sul pescato, un po' magro, eh, papà).  

    Ah, i Mondiali: l'attesa dell'esordio dell'Italia è snervante. Indubbio che chiunque, mentre guarda Svezia-Corea, ci abbia fatto un pensierino, che i Mondiali senza Italia rappresentano un po' Lotito senza braccio-di-ferro, Tare senza jolly nella manica, Inzaghi senza sfida col fratello Filippo. Francamente io tifo Milinkovic, che è un po' tifare rivolta contro le leggi della fisica, della gravità, della permeabilità degli altri giocatori. L'idea che il tassametro salga ad ogni sua giocata la trovo carina, divertente, anche se un po' sconfitta. Io lo vorrei vedere ancora alla Lazio, se fosse possibile. Chissà che non lo sia, per un altro anno. Ah, caro papà di Milinkovic, che racconti quanto sia figa Torino e caruccetta la Juventus: fai una cosa la prossima volta, vieni a pesca con me e mio padre. Potrebbe essere l'occasione giusta per starsene un po' zitto, che ne pensi?

    Altre Notizie