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    Laziomania: La Correa del Nord potrà fermare tutto questo?

    Laziomania: La Correa del Nord potrà fermare tutto questo?

    • Luca Capriotti
    Da tempo questa Lazio è un po' cambiata (ndr leggi peggiorata molto), ma a fine partita rimango sempre un po' a pensare a come tocca il pallone Correa. Lo voglio dire subito: Correa deve giocare. Lasciarlo in panchina è qualcosa di sbagliato. Forse è il vero peccato originale di Inzaghi: quest'anno non riesce a far giocare tutti quelli di qualità, ed è costretto, alle volte, a lasciarli in panchina per far giocare quelli che, la qualità, non sanno nemmeno cosa sia. 

    Correa non è solo quel gol all'Eintracht, comunque molto alla Correa, ma una serie di giocate, una vitalità evidente, lucida, perfino più infuocata dei tifosi tedeschi (a proposito, avete capito perchè sono venuti così in tanti?). Deve giocare: Inzaghi, prima lo capisce, prima trova una soluzione che lo piazzi in campo, prima comincerà a risolvere problemi. Inzaghi esulta: stasera nessun black out. Se ne può discutere, i suoi hanno preso un 1-2 comunque rapido, che li ha messi KO, ma almeno una cosa è certa: qualche risposta è arrivata. 

    Negativa, anche: Durmisi, ci dispiace dirlo, è qualcosa di anomalo, un sinistro che viaggia su ritmi suoi, su un pianeta suo, difficile dire che sia un giocatore da Lazio. Non so nemmeno se sia un umano terrestre, un piede sinistro e basta, altro. Nel primo tempo fa una cosa strana, comincia a girovoltare, come fosse una bambola, esce dal campo e continua a girare. Icona di una certa confusione, non solo sua, povero piede sinistro. 

    Murgia, boh. Non saprei cosa dire: sembra solo molto più grosso, ma non è incisivo. Si è perso, e ritrovarsi dietro tutti nelle gerarchie di solito non aiuta i giovani a crescere. Sembra uno che è finito nel tunnel della palestra di sabato mattina, da solo, un po' triste. E si scatta un selfie. Uno di quelli che magari si ritrova a scrivere: "Il vostro allenamento è il mio riscaldamento", e invece niente, semplicemente non ha niente di meglio da fare il sabato mattina, nemmeno dormire. 

    Cataldi meglio, ni. Non è ancora un titolare da Lazio, ma dà tanto. Poi sarà ma questa cosa della fascia da capitano ad un romano è comunque un bel vedere. E in tante cose bruttine, tra campo e fuori, meglio de nada. 

    Io Caceres non lo capisco. Questa sua stagione non la capisco. Come faccia a non giocare con tutta questa serie di difensori da "Blacklist". Come faccia ad essere indifferente a tutto questo, con questo registro tranquillo, come se, alla fine, giocare o non giocare, giocare bene o male, non facesse differenza. Una specie di figura zen, a Roma direbbero che c'ha la faccia da "paravento", per dirla finemente. Già sa che andrà via, e il resto è solo ombra e polvere. 

    Ah, tra le cose positive: con Correa si è risvegliato perfino Luis Alberto, come se fosse una specie di vitamina. A parte l'assist, è stato presente, vivo, vivace. Perfino efficace. Non siamo su livelli stratosferici, appena sopra il 6 forse, ma già è una notizia. Ci vorrà molto altro, ma questo è un Luis Alberto che bisogna sistemare in campo con Correa. A fine partita, pur con la sconfitta sul groppone, l'odore acre che ha impestato lo stadio di fumogeni e petardi, la sensazione che, in campo e fuori, ci sia molto di sbagliato, mi ritrovo sempre a pensare a come tocca il pallone Correa. Forse è il nostro oppio dei popoli, in questa stagione fumosa, forse ha tutto per diventare una specie di religione. E allora perchè Inzaghi non comincia a votarsi al Tucu, e a capire come metterlo in campo sempre? La Correa del Nord potrà fermare tutto questo?

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