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    Laziomania: non sono d'accordo con Inzaghi (e non bastano 2 punti)

    Laziomania: non sono d'accordo con Inzaghi (e non bastano 2 punti)

    Un solo, fondamentale punto. Per Lazio-Atalanta bisogna distinguere un prima e un dopo. Perché nel primo, dopo la vittoria dell'Inter, tutti in casa Lazio volevano rispondere colpo su colpo, vincere ancora, portarsi a casa la quarta vittoria consecutiva. 

    Ma dopo, dopo aver visto tutta l'Atalanta, l'aggressività tra i denti, la forza, lo stato d'animo e la condizione fisica dei ragazzi di Gasperini, questo punto sembra enorme, colossale, non un misero punticino. Sono d'accordo con Inzaghi: l'Atalanta meritava di più. Non sono d'accordo con Inzaghi: per me il terzo cambio, l'unico non obbligatorio, lo ha toppato. Lukaku ha dato poco, la squadra ha giocato poco su Lukaku. Ma il peccato capitale è stato un altro: spostando Milinkovic in area di rigore, la Lazio si è tagliata una fonte di gioco fondamentale, primaria. Ma mettere Nani e Felipe falso nueve? Un solo errore (col senno di poi), che poteva costare carissimo: senza Milinkovic sulla trequarti la Lazio non è più riuscita a salire, il contemporaneo ingresso di Ilicic ha dotato l'attacco della Dea di un giocatore intelligente, duttile, prezioso. Che soprattutto sapeva cosa fare per metterci in difficoltà, e lo ha fatto. 


    Questo punto, voglio crederlo, a fine campionato potrebbe essere preziosissimo. In qualche modo regala alla Lazio la possibilità di andare in Champions con due pareggi in una domenica disgraziata: l'Inter ha stravinto, passeggiando sull'Udinese, il Crotone ha perso contro il Chievo, in uno scontro salvezza decisivo, in qualche modo rendendo più sensibile e feroce l'atmosfera intorno alla prossima gara, proprio contro la Lazio. 

    Il problema, in questo caso, sarà di testa: la Lazio, nonostante tutto, gli arbitri, le sfighe, le stranezze di questo campionato, una competizione anche serrata, il calendario, ora ha la Champions che passerà solo dai suoi piedi. Nessun altro deciderà, solo la forza della Lazio. Che, a questo punto bisogna dirlo, se la giocherà all'ultima giornata di campionato contro la diretta concorrente, in un finale al cardiopalma pazzesco, da film.

    Con una costante: la Lazio ha due punti da fare, ma non può pensare verso il basso, non può ridursi al minimo. Tutta la stagione l'ha vissuta vivendo al di sopra delle attese, al massimo, sempre a mille, giocando un calcio di caratura superiore. Quando ha abbassato le pretese, ha sempre perso campo e punti. In questo senso, non bastano due punti, perché partendo coi calcoli la  Lazio ha sempre sofferto, alzando l'asticella ha fatto sognare. Sognando e giocando in grande, tutto è possibile. Ed è l'unico modo possibile, per questa Lazio. 


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