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  • Laziomania: tre punti? Questione di scelte...

    Laziomania: tre punti? Questione di scelte...

    La Lazio ha tre punti, pochi, pochissimi e non c’è molto da essere increduli perché bisogna capire come e da dove arriva questo ultimo posto condiviso con Palermo, Empoli, Sassuolo e Parma. Tutti vorrebbero rivedere la Lazio di Genoa, quella del primo tempo di Marassi anzi dei primi 35 minuti, tutti hanno negli occhi quella Lazio che ha dominato l’avversario, ha condotto il gioco ed ha creato innumerevoli azioni da gioco ma ha perso. Ma ripercorrendo le 4 giornate di campionato, in attesa di quella di oggi contro il Palermo la Lazio ha perso contro il Milan che ha controllato la partita, ha vinto contro un Cesena mai in campo - anche per merito dei biancocelesti - ed ha perso come già ricordato anche con Genoa ed Udinese. In molti si dicono entusiasti comunque di quello che ha presentato Pioli, a livello di gioco la squadra sembra avere un’identità ben precisa ma con degli interpreti poco adatti. La difesa con l’infortunio di Gentiletti, che aveva fatto vedere buone cose in due partite, perde l’interprete migliore del ruolo di centrale. A centrocampo c’è confusione perché nonostante mettendo dei tasselli al giusto posto potrebbe trovarsi un’alchimia perfetta si tenta di far fare ad alcuni giocatori quello che per caratteristiche non possono, almeno non per 90’. Per Lulic c’è troppo traffico li in mezzo al campo, ha bisogno di spazi, Parolo ha inserimenti e spesso gli viene chiesto di scendere per prendersi il pallone, lo stesso vale Onazi che addirittura oggi potrebbe fare il regista, una scelta quantomeno particolare visto che le doti tecniche del nigeriano non sono eccelse. Biglia è fuori per infortunio e se in fase di impostazione ha buone doti la fase difensiva non fa per lui, Ledesma invece non sembra essere apprezzato dal tecnico che però ad Auronzo per sua stessa ammissione si era detto contento di allenarlo. Keita è rimasto fuori per due gare perché la ‘società’ vorrebbe vedere Felipe Anderson valorizzato. Non è un mistero che lo spagnolo sia il giocatore di maggiore qualità della Lazio proprio per questo risulta difficile che il tecnico vi rinunci così, a cuor leggero. Insomma alcune cose nella Lazio non vanno altrimenti i punti conquistati non sarebbero stati 3 ma di più. Non è ancora un campanello d’allarme perché il campionato è appena iniziato ma alcune scelte, che siano esse indotte o meno, sono da valutare per correggersi sin da subito.

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